New York, 9 ottobre 2025 – Una trasformazione radicale sta interessando il Federal Bureau of Investigation (FBI) negli Stati Uniti, dove quasi un quarto degli agenti è ora impegnato esclusivamente nell’applicazione delle leggi sull’immigrazione. Un dato significativo che emerge dalle informazioni ottenute dal senatore democratico Mark Warner e riportate dal Washington Post, e che evidenzia una riorganizzazione strategica dell’agenzia sotto la direzione di Kash Patel, entrato in carica nel febbraio 2025.
Crescente impegno dell’FBI nelle attività di immigrazione
Secondo i dati ufficiali, circa 3.000 agenti dell’FBI sono stati riassegnati per cooperare con l’Immigration and Customs Enforcement (ICE) nell’individuazione e nell’arresto di persone presenti illegalmente negli Stati Uniti. Nei più grandi uffici sul campo, la percentuale di agenti coinvolti in queste attività sale fino al 40%. Tuttavia, la quota del 25% riportata è probabilmente una sottostima, poiché include solo gli agenti che dedicano almeno metà del loro tempo a compiti legati all’immigrazione, senza considerare coloro che vi sono assegnati parzialmente.
Questo spostamento di risorse ha comportato una riduzione dell’attenzione su altri settori chiave dell’FBI come i crimini informatici, il traffico di droga, il terrorismo e il controspionaggio. Tale cambio di priorità ha provocato preoccupazione fra gli agenti attuali ed ex, che lamentano un basso morale dovuto alla minore disponibilità di tempo per seguire indagini complesse e specializzate, per le quali erano originariamente stati reclutati.
Epurazioni e tensioni interne nell’agenzia
In un contesto di riorganizzazione e tensioni crescenti, il direttore Kash Patel ha licenziato recentemente due agenti veterani coinvolti nelle indagini federali sul presidente Donald Trump, condotte dal procuratore speciale Jack Smith. I licenziamenti, riportati dal New York Times, sono stati giustificati da Patel con il diritto costituzionale di rimuovere personale senza necessità di giusta causa, alimentando ulteriori controversie politiche e interne all’FBI.
Le mosse del direttore Patel riflettono un clima di crescente politicizzazione dell’agenzia, segnato da accuse di uso politico dell’FBI e da una profonda trasformazione delle sue priorità operative, con un impatto significativo sul lavoro quotidiano degli agenti e sulla percezione pubblica dell’istituzione.
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