Washington, 11 settembre 2025 – Proseguono le indagini sull’omicidio di Charlie Kirk, giovane attivista politico statunitense di 31 anni, ucciso ieri nel campus dell’Università dello Utah a Orem. Dopo il fermo e il successivo rilascio di due persone ritenute inizialmente di interesse, le autorità hanno invitato la popolazione alla pazienza e alla collaborazione, sottolineando la delicatezza delle indagini in corso.
Indagini in corso sull’omicidio di Charlie Kirk
Il commissario del Dipartimento di pubblica sicurezza dello Utah, Beau Mason, ha precisato durante una conferenza stampa che le due persone fermate non erano sospettate dirette dell’attentato, bensì “persone di interesse” nel corso delle prime fasi investigative. Mason ha inoltre condannato le minacce e le vessazioni rivolte agli agenti federali e statali impegnati nelle indagini, ribadendo l’importanza di lasciar lavorare le forze dell’ordine con serenità.
Contestualmente, l’Fbi ha reso noto di essere in possesso di impronte di piedi, palmi e avambracci attribuibili al presunto killer, che sono attualmente in fase di esame. È stato anche recuperato un fucile a otturatore ad alta potenza nelle vicinanze della scena del crimine, strumento ritenuto con ogni probabilità arma del delitto.
Movimenti del killer e appello alle testimonianze
Grazie all’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nel campus, gli investigatori hanno potuto ricostruire i movimenti del sospetto: il killer è salito sul tetto di un edificio da dove ha aperto il fuoco su Kirk, quindi è sceso ed è fuggito. I media americani hanno diffuso video apparsi sui social che mostrano un presunto cecchino sul tetto, a circa 200 metri dal luogo dell’attentato.
Le autorità hanno lanciato un appello alla popolazione affinché chiunque abbia informazioni utili si faccia avanti per collaborare alle indagini. La caccia al responsabile continua con la massima intensità, mentre la comunità politica e sociale americana continua a elaborare il lutto per la morte di Charlie Kirk, figura di spicco del conservatorismo giovanile negli Stati Uniti.
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