Mosca, 21 agosto 2025 – In un contesto di crescenti tensioni internazionali, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha rilasciato una serie di dichiarazioni riguardanti la situazione in Ucraina e le prospettive di pace nel conflitto in corso. Le sue parole, diffuse dall’agenzia Interfax, esprimono una posizione netta e critica nei confronti della leadership ucraina, ma anche una conferma della linea politica russa sulle garanzie di sicurezza.
Lavrov: “Kiev non è interessata a una pace giusta e duratura”
Secondo Lavrov, la leadership ucraina non mostra interesse per una soluzione “giusta e duratura” del conflitto che ormai da anni insanguina il territorio. Questa affermazione riflette la visione russa secondo cui Kiev preferirebbe proseguire la guerra piuttosto che negoziare un accordo stabile. Lavrov ha evidenziato come le posizioni ucraine appaiano ostili a compromessi che includano una vera sicurezza per tutte le parti coinvolte.
Garanzie di sicurezza e rifiuto delle truppe straniere
Il capo della diplomazia russa ha inoltre ribadito il sostegno di Mosca all’ipotesi di garanzie di sicurezza per l’Ucraina emersa durante i negoziati di Istanbul nel 2022, che prevedevano il coinvolgimento dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, tra cui Russia e Cina. Tuttavia, ha definito “assolutamente inaccettabile” l’idea di fornire garanzie attraverso un intervento militare straniero sul suolo ucraino. Questa posizione si pone in netto contrasto con le richieste occidentali di sostegno militare a Kiev.
Lavrov: “Per la pace serve chiarire la legittimità della firma di Zelensky”
Lavrov ha sottolineato che un eventuale accordo di pace tra Russia e Ucraina, se mai dovesse arrivare, dovrà affrontare prima un nodo politico cruciale: la legittimità di chi lo sottoscriverà per conto di Kiev.
Secondo il capo della diplomazia di Mosca, il problema riguarda il fatto che il mandato di Zelensky è scaduto nel maggio 2024. In Ucraina non si sono svolte nuove elezioni presidenziali a causa della legge marziale, tuttora in vigore a seguito del conflitto.
“Quando e se, ci auguriamo, si arriverà alla firma di un accordo di pace – ha dichiarato Lavrov – sarà necessario risolvere la questione della legittimità della persona incaricata di firmare tali documenti”. Le parole del ministro, riportate dall’agenzia Interfax, confermano che per il Cremlino la validità di un futuro trattato non potrà prescindere dal chiarimento sullo status istituzionale del leader ucraino. “Mi auguro sinceramente – ha sottolineato – che chi porta avanti questi progetti, o semplicemente cerca visibilità, comprenda che per la Federazione Russa e per tutte le forze politiche europee di buon senso ciò sarebbe del tutto inaccettabile”.
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