Parigi, 8 settembre 2025 – Dopo meno di nove mesi di attività, il governo francese guidato dal centrista François Bayrou è caduto. L’Assemblée Nationale ha infatti negato la fiducia al primo ministro con un voto netto: 194 favorevoli e 364 contrari. Questo risultato segna una battuta d’arresto per l’esecutivo insediatosi lo scorso 13 dicembre, e testimonia le difficoltà politiche che attraversa la Francia in questo periodo di forte instabilità.
Lo scarto tra i favorevoli e i contrari al governo Bayrou è risultato molto più marcato di quanto ci si aspettasse. Alla vigilia si stimava che la maggioranza avrebbe potuto contare su circa 220 voti, ma nell’urna ne sono arrivati soltanto 194. Al contrario, le opposizioni – dall’intera gauche fino all’estrema destra – hanno raccolto consensi pieni, superando persino le previsioni.
Il voto di sfiducia all’Assemblée Nationale
Il governo Bayrou, formato da una coalizione di minoranza che includeva il suo movimento MoDem, il partito presidenziale Renaissance e il centrodestra moderato di Les Républicains, ha affrontato fin dall’inizio una situazione parlamentare complessa e frammentata. L’assenza del sostegno del Rassemblement National e della sinistra più radicale ha pesato in modo decisivo sul voto di oggi, con Marine Le Pen e Olivier Faure che hanno apertamente annunciato il loro voto contrario. La fiducia negata con ampia maggioranza riflette anche un clima di crescente sfiducia verso l’esecutivo, la cui popolarità si attestava al minimo storico del 12% secondo un sondaggio Elabe per Les Echos.
L’azione del governo si è concentrata sulla gestione delle finanze pubbliche e sulla stabilizzazione dell’economia, ma la mancanza di una maggioranza chiara e il rifiuto di cedere su temi delicati come la riforma delle pensioni hanno complicato ulteriormente la navigazione politica di Bayrou. Anche la scelta di non ricorrere all’articolo 49.3 della Costituzione, che consente al primo ministro di far passare una legge senza voto parlamentare, ha limitato gli strumenti a disposizione dell’esecutivo.
Domani mattina Bayrou presenterà le sue dimissioni a Macron
Dopo la pesante sfiducia incassata in Assemblée Nationale, Bayrou si recherà domani mattina all’Eliseo per rassegnare ufficialmente le proprie dimissioni nelle mani del presidente Emmanuel Macron.
Nel frattempo, l’Eliseo ha fatto sapere che il presidente Macron ha preso atto della caduta del governo guidato da François Bayrou e procederà alla nomina di un nuovo premier nei prossimi giorni.
Mélenchon: “Ora a casa anche Macron”
Dopo la caduta del governo guidato da François Bayrou, Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, ha rilanciato la richiesta di dimissioni del presidente Emmanuel Macron. In un post pubblicato su X, Mélenchon ha parlato di una “vittoria e un sollievo popolare”, sottolineando che ora il capo dello Stato è “in prima linea di fronte al popolo” e deve lasciare l’incarico. Il movimento degli “Insoumis” ha già annunciato l’intenzione di presentare da domani una mozione per chiedere la destituzione di Macron.
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