New York, 8 agosto 2025 – In seguito all’annuncio da parte di Israele di una massiccia operazione militare nella Striscia di Gaza, la Palestina ha richiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Onu) per discutere della situazione. La richiesta è stata formalizzata dall’ambasciatore palestinese presso l’Onu, Ryad Mansour, che ha indicato come possibile data per l’incontro oggi pomeriggio o al massimo domani, sottolineando l’urgenza del confronto.
La richiesta palestinese al Consiglio di Sicurezza Onu su Gaza
In una dichiarazione rilasciata al Palazzo di Vetro, Mansour ha definito l’operazione militare israeliana come una “escalation che contraddice la volontà della comunità internazionale e della legge internazionale”. L’ambasciatore ha inoltre affermato che la maggioranza degli israeliani è contraria a questa escalation. “È dovere della comunità internazionale agire – ha aggiunto – perché quando è troppo è troppo, non servono più genocidi e uccisioni, ma è necessario porre fine alla macchina della guerra e riportare la pace”.
Per preparare una risposta collettiva, nel pomeriggio odierno è previsto un incontro tra gli ambasciatori del gruppo dei paesi arabi presso le Nazioni Unite.
La posizione del presidente del Consiglio europeo
Il piano di occupare Gaza “deve avere conseguenze sulle relazioni Ue-Israele” ha scritto su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, esortando “vivamente” il governo di Benyamin Netanyahu “a riconsiderare la sua decisione”. “Un’operazione del genere – insieme alla continua espansione illegale degli insediamenti in Cisgiordania, alla massiccia distruzione di Gaza, al blocco degli aiuti umanitari e alla diffusione della carestia – non solo viola l’accordo con l’Ue annunciato dall’alto Rappresentante il 19 luglio, ma mina anche i principi fondamentali del diritto internazionale e i valori universali” ha concluso Costa.






