Milano, 13 ottobre 2025 – La Lega di Milano ha ufficialmente proposto di conferire l’Ambrogino d’Oro, massima onorificenza della città, a Donald Trump in riconoscimento del suo presunto ruolo nell’aver favorito un accordo di pace per Gaza. La proposta, avanzata dal consigliere comunale e segretario provinciale della Lega, Samuele Piscina, si inserisce in un dibattito acceso sulle candidature per il prestigioso riconoscimento.
La proposta della Lega e le motivazioni
Samuele Piscina ha motivato la candidatura di Donald Trump sottolineando che, a suo avviso, l’ex presidente statunitense sta contribuendo a fermare la guerra nel Medio Oriente e facilitando lo sblocco dell’appalto per la realizzazione della linea 1 della metropolitana a Tel Aviv, un progetto fermo da tempo che dovrebbe portare un significativo ritorno economico per Milano e la società MM, con un valore complessivo di circa 20 miliardi di euro. Piscina ha inoltre espresso un netto dissenso rispetto alla proposta di premiare l’attivista Margherita Cioppi, membro della Flotilla, definendo la sua azione una “provocazione” che non avrebbe portato benefici alla città.
“Mi sembra più meritoria una candidatura a Trump che a un membro della Flotilla”, ha concluso il consigliere del Carroccio, chiarendo la posizione del partito sul tema.
Contesto politico e altri casi di Ambrogino d’Oro
La discussione sull’assegnazione dell’Ambrogino d’Oro è stata recentemente al centro di altre polemiche. A Milano, infatti, è stata bocciata la richiesta di revoca del premio a Chiara Ferragni, coinvolta in un’indagine relativa al pandoro Balocco. La proposta, avanzata da Fratelli d’Italia, aveva trovato il sostegno della Lega e di un consigliere del Pd, ma è stata respinta con 21 voti contrari, 2 astenuti e 8 favorevoli. Il capogruppo di Forza Italia, Alessandro De Chirico, ha difeso la decisione sottolineando l’importanza delle iniziative benefiche promosse dalla influencer durante la pandemia, a favore dell’ospedale San Raffaele di Milano.
L’assegnazione dell’Ambrogino d’Oro resta dunque un tema di forte dibattito politico nella città, che riflette le tensioni e le divisioni legate sia alle scelte locali sia agli scenari internazionali. La candidatura di Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti e attuale capo della Casa Bianca dal 2025, si inserisce in questo contesto come un caso di particolare rilievo, visto il suo ruolo controverso e le complesse implicazioni geopolitiche legate al Medio Oriente e alla pace in Gaza.






