Berlino, 8 agosto 2025 – Il cancelliere federale tedesco Friedrich Merz ha annunciato la sospensione delle forniture di armi da parte della Germania a Israele, in risposta all’intensificarsi delle operazioni militari nella Striscia di Gaza. La decisione segna un momento di svolta nelle relazioni tra Berlino e Tel Aviv, soprattutto in un contesto internazionale in cui cresce la richiesta di un embargo sulle armi verso Israele.
Merz: “L’azione militare israeliana rende difficile il raggiungimento degli obiettivi”
Nel suo duro comunicato, Merz riconosce il diritto di Israele a difendersi dal terrorismo di Hamas, ma esprime forti riserve sull’offensiva militare israeliana recentemente decisa dal governo di Tel Aviv. “L’azione militare ancora più dura dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza rende sempre più difficile vedere come gli obiettivi possano essere raggiunti“, ha affermato il cancelliere tedesco. Merz ha inoltre sottolineato che la priorità del governo tedesco rimane il rilascio degli ostaggi e l’avvio di negoziati per un cessate il fuoco.
In linea con queste preoccupazioni, Berlino ha stabilito che non autorizzerà alcuna esportazione di attrezzature militari che potrebbero essere utilizzate nella Striscia di Gaza fino a nuovo avviso. Il governo tedesco esige inoltre che Israele faciliti un accesso completo agli aiuti umanitari, anche per le organizzazioni delle Nazioni Unite e le ONG attive sul territorio.
Il contesto europeo e il ruolo della Germania nelle forniture di armi a Israele
Nonostante la sospensione annunciata da Merz, la Germania resta uno dei principali fornitori di armamenti a Israele, insieme agli Stati Uniti e all’Italia. Secondo i dati dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), Berlino ha fornito circa un terzo delle armi importate da Israele tra il 2020 e il 2024, incluse fregate navali, siluri e veicoli blindati. Il Ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, ha ribadito il dovere della Germania di assistere la sicurezza di Israele, sottolineando però la complessità della situazione attuale.
A livello europeo, Paesi come Spagna, Francia e Regno Unito hanno già sospeso o ridotto le esportazioni di armi verso Israele, mentre la Spagna ha chiesto un embargo congiunto a livello europeo. Tuttavia, l’efficacia di misure restrittive dipende dalla partecipazione dei principali esportatori, in particolare degli Stati Uniti, che restano il principale fornitore militare di Israele.






