L’ultima intervista del commentatore statunitense Tucker Carlson ha scatenato un’ondata di polemiche nel mondo conservatore americano. L’ex volto di Fox News ha infatti ospitato nel suo podcast Nick Fuentes, figura di estrema destra nota per le sue posizioni antisemite e per aver più volte espresso ammirazione per Adolf Hitler. Nel corso della conversazione, Carlson e Fuentes hanno criticato duramente i conservatori che sostengono Israele, accusandoli di essere “cristiano-sionisti” vittime di un “virus mentale”. Tra i nomi citati da Carlson figurano il senatore Ted Cruz, l’ex presidente George W. Bush e l’ex ambasciatore statunitense in Israele, Mike Huckabee.
La difesa della Heritage Foundation
A difendere Carlson è intervenuto Kevin Roberts, presidente della Heritage Foundation, uno dei più influenti think tank conservatori americani e autore del manifesto politico “Project 2025”. Roberts ha definito Carlson “un amico di lunga data della fondazione” e ha respinto le richieste di prendere le distanze dal giornalista. In un video pubblicato dopo le polemiche, Roberts ha affermato che i cristiani possono criticare Israele senza per questo essere antisemiti e ha denunciato i tentativi di “cancellare” Carlson e Fuentes come un attacco alla libertà di espressione. “Disapprovo molte delle cose che Nick Fuentes dice,” ha aggiunto, “ma censurarlo non è la risposta: le idee si combattono con il dibattito.”
L’indignazione della destra ebraica
Le parole di Roberts hanno suscitato indignazione all’interno della destra ebraica americana. Il CEO della Republican Jewish Coalition, Matt Brooks, ha dichiarato di sentirsi “offeso e disgustato” dalla decisione della Heritage Foundation di schierarsi con Carlson. Anche il senatore Ted Cruz ha reagito con forza, affermando che “chi resta seduto accanto a qualcuno che definisce Hitler ‘molto, molto figo’ e tace è complice di quel male”. Cruz ha denunciato un “avvelenamento” del dibattito pubblico da parte dell’antisemitismo, sostenendo che la destra americana sta attraversando “una crisi esistenziale”.
La nuova ondata di antisemitismo
Negli ultimi mesi, diverse inchieste giornalistiche hanno rivelato la presenza di messaggi antisemiti in chat interne a gruppi giovanili repubblicani, e un candidato proposto da Donald Trump – poi ritirato – aveva ammesso di avere una “vena nazista”. Nel video successivo al podcast, Fuentes ha rincarato la dose, attaccando “l’oligarchia ebraica” e definendo la lotta contro Israele e la “propaganda dell’Olocausto” una priorità per la destra americana.
Le critiche del fronte conservatore
All’interno del mondo conservatore non sono mancate voci critiche nei confronti di Carlson e della Heritage Foundation. Il National Review ha accusato Roberts di legittimare un personaggio “indifendibile”, mentre il Washington Free Beacon ha sintetizzato la vicenda con un titolo eloquente: “Il presidente della Heritage Foundation: ‘Non cancellate Nick Fuentes’, mentre il fan di Stalin invita gli ebrei a ‘lasciare l’America’”. Il senatore democratico Chuck Schumer ha invitato i conservatori moderati a “ripudiare la normalizzazione di ideologie d’odio così pericolose”.
Un dibattito che divide la destra americana
L’intervista di Carlson ha evidenziato una frattura profonda all’interno della destra statunitense, divisa tra chi invoca il pluralismo delle idee e chi teme la legittimazione dell’estremismo antisemita. La figura di Carlson, che nel suo podcast ha progressivamente spostato le proprie posizioni più a destra, appare oggi come uno dei principali catalizzatori di questa tensione ideologica che attraversa il Partito Repubblicano e l’intero movimento conservatore.
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