La recente autorizzazione concessa dagli Stati Uniti alla Corea del Sud per la costruzione di sottomarini a propulsione nucleare ha suscitato una forte reazione da parte della Corea del Nord, che parla di un pericoloso “effetto domino atomico” nella regione asiatica.
La reazione della Corea del Nord all’accordo Usa-Seul
La Corea del Nord, attraverso l’agenzia di stampa ufficiale KCNA, ha definito la cosiddetta “nota informativa congiunta” diffusa dopo i vertici di agosto e ottobre tra i presidenti Lee Jae-myung e Donald Trump come la formalizzazione di una posizione conflittuale di Seul e Washington verso Pyongyang. In un lungo commento, il regime nordcoreano ha denunciato l’intesa come un “grave sviluppo” che destabilizza la sicurezza nell’area dell’Asia-Pacifico e che potrebbe causare “una situazione di impossibile controllo nucleare a livello globale”.
Secondo il comunicato, la decisione degli Stati Uniti di supportare la Corea del Sud nell’arricchimento dell’uranio e nel riprocessamento del combustibile nucleare esaurito rappresenta un “trampolino di lancio” verso la trasformazione di Seul in uno “Stato dotato di armi quasi nucleari”. Pyongyang ha inoltre accusato Washington di esprimere un impegno ipocrita verso la “completa denuclearizzazione” del Nord, interpretandolo come una volontà di negare fino all’ultimo la sovranità nordcoreana, sottolineando che l’unica opzione rimane lo scontro.
Implicazioni regionali e prospettive di sicurezza
La Corea del Nord ha avvertito che, di fronte a questa nuova alleanza strategica tra Stati Uniti e Corea del Sud, adotterà “contromisure più giustificate e realistiche per difendere la sovranità e gli interessi di sicurezza dello Stato e la pace regionale”. La tensione tra i due Paesi coreani si inserisce in un contesto storico complesso, segnato da decenni di conflitti e dalla divisione della penisola dopo la Seconda Guerra Mondiale.






