Bruxelles, 8 novembre 2025 – Un acceso confronto diplomatico si è consumato ieri tra la Cina e l’Unione europea dopo l’inatteso intervento al Parlamento europeo di una figura di spicco del governo di Taiwan.
Il discorso storico della vicepresidente taiwanese
In un intervento tenuto a sorpresa e mantenuto segreto fino all’ultimo momento, la vicepresidente di Taiwan, Hsiao Bi-khim, ha preso la parola durante un evento organizzato dall’Alleanza interparlamentare sulla Cina (Ipac). Come riportato da Euroactiv, Hsiao ha espresso un sentito ringraziamento all’Europa per la sua vicinanza alla causa di Taiwan, sottolineando che “L’Europa ha difeso la libertà sotto attacco. E Taiwan ha difeso la democrazia sotto pressione.”
Nel suo discorso, la vicepresidente ha ricordato l’importanza strategica di Taiwan a livello globale, evidenziandone il ruolo cruciale nella difesa della democrazia, nelle catene di approvvigionamento mondiali e nel contributo alla salute pubblica internazionale. Ha inoltre definito la stabilità nello Stretto di Taiwan come “un pilastro della prosperità globale”.
L’evento ha rappresentato un momento senza precedenti, essendo stato il primo discorso di un alto rappresentante del governo taiwanese in un parlamento straniero, come sottolineato dagli organizzatori dell’Ipac su X, che hanno definito l’intervento “storico”.

La dura reazione della Cina
Non si è fatta attendere la risposta della Cina, che ha condannato fermamente la presenza di Hsiao Bi-khim al Parlamento europeo. La missione cinese a Bruxelles ha diffuso una nota di protesta in cui definisce l’Ipac un’organizzazione “anti-cinese” e accusa il Parlamento europeo di aver “permesso a figure di spicco dell’indipendenza di Taiwan di entrare nel suo edificio per partecipare a riunioni e svolgere attività separatiste”.
La nota cinese sottolinea che questa azione “mina gravemente gli interessi fondamentali della Cina, viola il principio di una sola Cina, interferisce negli affari interni cinesi e compromette la fiducia politica tra Cina e Unione europea”. La Repubblica Popolare Cinese, che rivendica la sovranità sull’isola di Taiwan e considera il governo di Taipei un’entità separata illegittima, ha espresso “forte indignazione” e ha presentato “dure proteste” alle autorità europee.
Questa tensione diplomatica si inserisce nel più ampio contesto delle relazioni internazionali complesse e delicate che coinvolgono la Cina continentale, la Repubblica di Taiwan e le potenze globali. La Repubblica Popolare Cinese, con capitale a Pechino, è uno Stato socialista parlamentare monopartitico che rivendica la sovranità su Taiwan, la quale invece si considera una repubblica indipendente con un sistema democratico e un governo separato dal 1949.






