Il segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell’Iran, Ali Larijani, ha ribadito l’importanza dei legami storici e culturali che uniscono Teheran e Beirut, assicurando che l’Iran sosterrà il Libano in qualsiasi contesto. La dichiarazione è arrivata durante la sua visita nella capitale libanese, seconda tappa di un viaggio che lo aveva già condotto in Iraq. Secondo l’agenzia Irna, Larijani è atteso a colloqui con il presidente libanese e con il presidente del parlamento.
L’Iran critica il piano per il disarmo di Hezbollah
Le autorità iraniane hanno espresso contrarietà all’intesa raggiunta dal governo libanese sul piano di disarmo di Hezbollah, formazione sostenuta da Teheran, e appoggiato dagli Stati Uniti. Per l’Iran, tale progetto non si realizzerà. Beirut, invece, ha giudicato le dichiarazioni provenienti da Teheran come un’ingerenza nei propri affari interni.
Accuse di interferenze all’Aiea
Parallelamente, il vicepresidente e capo dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana, Mohammad Eslami, ha accusato Israele di esercitare un’influenza indebita sull’Agenzia internazionale per l’energia atomica, pur non essendo parte del Trattato di non proliferazione nucleare né dell’Accordo di salvaguardia. Secondo Eslami, Tel Aviv sfrutterebbe questa posizione per ottenere informazioni riservate di altri Paesi.
Israele, Stati Uniti e attacchi ai siti nucleari
Eslami ha inoltre ricordato che l’uccisione di scienziati nucleari iraniani durante la recente guerra tra Iran e Israele rientra tra i crimini che l’Aiea dovrebbe condannare con fermezza. Ha accusato Israele di agire nella regione con il sostegno degli Stati Uniti e ha sostenuto che i raid statunitensi contro le strutture nucleari iraniane fossero pianificati da tempo.
Araghchi: “Le sanzioni come crimini contro l’umanità”
Il ministro degli Esteri dell’Iran, Abbas Araghchi, ha dichiarato che è giunto il momento di riconoscere le sanzioni imposte da Stati Uniti e alleati come “crimini contro l’umanità”. In un post su X, ha contestato la tesi dei governi occidentali secondo cui le sanzioni sarebbero un’alternativa incruenta alla guerra, citando uno studio della rivista scientifica The Lancet secondo cui le misure unilaterali, in particolare quelle statunitensi, potrebbero avere effetti letali paragonabili a un conflitto armato. Araghchi ha affermato che, dagli anni ’70, oltre 500.000 persone — perlopiù bambini e anziani — perdono la vita ogni anno a causa delle sanzioni. Nel frattempo, Francia, Germania e Regno Unito hanno annunciato all’Onu l’intenzione di reintrodurre le sanzioni contro l’Iran entro la fine del mese, a meno che Teheran non riprenda i negoziati sul proprio programma nucleare con la comunità internazionale.






