È stato identificato il corpo restituito ieri a Israele da Hamas: si tratta di Dror Or, ostaggio deceduto e assassinato dalla Jihad islamica palestinese il 7 ottobre 2023. Lo ha comunicato l’ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu al termine del processo di identificazione. Dror Or, 48 anni al momento della morte, viveva nel kibbutz Be’eri con la sua famiglia ed era noto per la sua attività di produttore di formaggi artigianali. Con lui perse la vita anche sua moglie Yonat Or durante l’attacco al kibbutz, mentre due dei loro figli furono rapiti e poi rilasciati nel 2023.
Israele: restituzione dei corpi e tensioni sulla tregua con Gaza
Secondo quanto riferito dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF), il corpo di Dror Or era stato portato nella Striscia di Gaza dalla sua abitazione nel kibbutz Be’eri e la sua morte è stata ufficialmente accertata il 2 maggio 2024. Hamas ha restituito il corpo nell’ambito dell’accordo per il cessate il fuoco, ma resta ancora da consegnare agli israeliani i corpi di altri ostaggi deceduti trattenuti nella Striscia di Gaza. L’ufficio del premier Netanyahu ha ribadito che Israele non intende scendere a compromessi e continuerà a fare ogni sforzo per riportare a casa tutti i corpi, fino all’ultimo.
La tregua tra Israele e Hamas, mediata da Stati Uniti, Egitto e Qatar, è fragile e negli ultimi giorni si sono registrate nuove violazioni da parte di entrambe le parti. In particolare, Israele ha lanciato intensi raid sulla Striscia di Gaza, causando almeno 18 vittime palestinesi, e ha accusato Hamas di violare l’accordo.
Nuova operazione militare in Cisgiordania
Parallelamente, l’esercito israeliano ha avviato una nuova vasta operazione antiterrorismo nel nord della Cisgiordania occupata, nella regione settentrionale della Samaria, dove sono attivi gruppi armati palestinesi. L’IDF ha precisato che questa iniziativa è distinta dall’operazione lanciata a gennaio e rivolta principalmente ai campi profughi palestinesi. Le operazioni notturne mirano a contenere le attività dei gruppi armati e a rafforzare la sicurezza in una zona che resta particolarmente instabile.
Intanto, la situazione rimane tesa anche sul piano diplomatico: il ministero degli Esteri turco ha definito i raid israeliani a Gaza una violazione del cessate il fuoco e ha espresso preoccupazione per le vittime civili causate dagli attacchi. Israele, invece, ha confermato di aver informato gli Stati Uniti prima di intraprendere i recenti raid aerei sulla Striscia di Gaza.






