Israele: in occasione della cerimonia commemorativa di Stato dedicata ai soldati caduti nella guerra di Gaza, il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu ha respinto categoricamente le accuse di genocidio mosse contro il suo Paese, definendole “fittizie” e frutto di complotti antisemiti. Nel suo discorso, Netanyahu ha sottolineato la determinazione di Israele nel riportare a casa tutti gli ostaggi e i cadaveri ancora trattenuti nella Striscia di Gaza.
Netanyahu: accuse di genocidio “fittizie” e lotta contro la barbarie
Il premier israeliano ha ricordato come, due anni fa, la definizione di genocidio fosse stata sconvolgentemente illustrata, ma ha distinto questa realtà da quella che definisce una “accusa fittizia” scagliata contro Israele. Secondo Netanyahu, il Paese si trova in una lotta globale che contrappone “barbarie e illuminismo, apocalisse senza fine e umanità”. La sfida, ha affermato, è scegliere se tornare al fanatismo oscuro del Medioevo o avanzare verso “un futuro di stabilità, prosperità e pace”.
Determinazione a far tornare gli ostaggi e vittoria definitiva
Netanyahu ha ribadito la fermezza nel voler completare una vittoria che, a suo dire, influenzerà le vite degli israeliani per molti anni a venire. Ha assicurato che le autorità sono impegnate a riportare a casa non solo gli ostaggi vivi ma anche i cadaveri ancora nelle mani di Hamas. La sua leadership, iniziata nel dicembre 2022 e caratterizzata da un approccio duro alle questioni di sicurezza, si trova ora sotto pressione internazionale, soprattutto dopo che la Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato di ricerca per crimini di guerra contro di lui.
Nel frattempo, mentre Israele affronta questo difficile scenario, l’Italia ha recentemente adottato una posizione più restrittiva sull’export di armi verso Tel Aviv. Per la prima volta dopo l’inizio del conflitto con Gaza, il governo italiano ha revocato una licenza di esportazione di munizioni, segnando un possibile cambio di rotta nella politica estera italiana nei confronti di Israele.
Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano e leader del partito Likud, rimane una figura centrale nel panorama politico e militare israeliano, noto per la sua lunga esperienza e per il suo ruolo nel plasmare la politica di sicurezza dello Stato d’Israele.






