Continuano le tensioni in Medio Oriente: le forze armate israeliane hanno annunciato la ripresa delle operazioni in Cisgiordania
Le forze di sicurezza israeliane hanno intensificato le operazioni antiterrorismo in Cisgiordania, in particolare nel nord dell’area, nell’ambito di una campagna avviata lunedì scorso. L’Idf (Forze di Difesa Israeliane) ha reso noto che, a partire da martedì sera, cinque nuovi battaglioni sono stati dispiegati nella zona di Balata, a Nablus, supportati da ulteriori reparti specializzati.
Operazioni e arresti in diverse località della Cisgiordania
Nel corso di queste operazioni, sono state perquisite centinaia di abitazioni e strutture, con l’arresto di almeno sette sospetti, oltre al sequestro di armi e materiali militari. Le attività sono proseguite durante la notte a Meithalun, dove decine di edifici sono stati perquisiti e altri sospetti fermati. Analoghe azioni sono in corso anche a Qalqilya, Salfit e Jayus. A Qalqilya, tre persone sospettate di attività terroristiche sono state arrestate.
Secondo quanto dichiarato dall’IDF, complessivamente sono stati catturati cinque terroristi affiliati a organizzazioni quali Hamas e la Jihad Islamica, accusati di aver pianificato attentati e di aver prodotto e lanciato ordigni esplosivi contro le forze israeliane.
Le operazioni si inseriscono nel più ampio contesto dell’operazione Muro di Ferro, iniziata pochi giorni fa, che ha già portato a scontri sanguinosi, in particolare nell’area di Jenin, dove il bilancio aggiornato parla di 11 morti, 37 feriti e 30 arrestati. In tale contesto, Hamas ha lanciato dure accuse contro l’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), accusandola di aver “sparso sangue palestinese” a Jenin e di aver assediato l’ospedale Al-Razi, arrestando combattenti feriti, una mossa definita da Hamas “oltre ogni linea rossa e etica nazionale”.
Schieramento di carri armati e ordine di permanenza
Per la prima volta dal 2002, l’IDF ha schierato carri armati in Cisgiordania, segnalando un’escalation significativa delle attività militari. Le truppe di fanteria della Brigata Nahal e della Unità Duvdevan stanno operando in vari villaggi attorno a Jenin, mentre un plotone corazzato della 188ma Brigata è pronto ad entrare in azione.
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha inoltre ordinato una permanenza prolungata dell’esercito in tre campi profughi della Cisgiordania (Jenin, Tulkarem e Nur Shams), recentemente sgomberati da terroristi e civili, vietando il ritorno di chiunque. Katz ha sottolineato che finora sono stati evacuati circa 40.000 palestinesi da queste aree, che ora risultano vuote, e che l’Idf sta procedendo con la distruzione su vasta scala di infrastrutture terroristiche e arsenali.
Questa intensificazione riflette la volontà di Israele di eliminare i cosiddetti “nidi del terrore” in Cisgiordania e di impedire il ripristino di presenze terroristiche in quelle aree strategiche.






