Tel Aviv, 1 dicembre 2025 – A partire dal 30 dicembre, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) saranno dotate del sistema di intercettazione laser Iron Beam, un’innovazione tecnologica che promette di rivoluzionare le capacità difensive di Israele. L’annuncio è stato fatto oggi da Dani Gold, responsabile del dipartimento di difesa e sviluppo del ministero della Difesa israeliano, nel corso dell’International DefenseTech Summit di Tel Aviv.
Iron Beam: una nuova frontiera nella difesa laser
Iron Beam è un sistema d’arma laser ad alta energia da 100 kilowatt che opera tramite un raggio laser a fibra, capace di neutralizzare minacce come droni, missili, razzi e mortai riscaldandone rapidamente la testata fino a una temperatura critica. Sviluppato da oltre un decennio, con un programma di test concluso con successo nel 2022, il sistema rappresenta un complemento essenziale al già collaudato Iron Dome, ampliando la gamma di minacce intercettabili con una tecnologia più economica e teoricamente in grado di sparare un numero illimitato di colpi, limitati solo dalla disponibilità di energia elettrica.
La versione attuale di Iron Beam è molto più potente rispetto al Lite Beam, utilizzato negli ultimi due anni per abbattere droni di Hezbollah, e offre una gittata maggiore, risultando efficace anche contro ordigni più sofisticati. Il sistema, prodotto da Rafael Advanced Defense Systems con il supporto di Israel Aerospace Industries e della società americana Raytheon, è stato finanziato anche con un contributo statunitense di 1,2 miliardi di dollari.
Sviluppi strategici e contesto operativo
Amir Baram, direttore generale del ministero della Difesa, ha sottolineato l’impegno di Israele nello sviluppo di tecnologie di nuova generazione per affrontare minacce future, in particolare potenziali scontri con l’Iran. Baram ha evidenziato l’importanza di bilanciare la prontezza operativa con lo sviluppo a lungo termine delle capacità difensive e offensive del Paese.
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