Il comitato di sicurezza della Knesset, il Parlamento monocamerale di Israele, ha dato il via libera a un disegno di legge che introduce la pena di morte per i terroristi. La proposta, fortemente sostenuta dalla componente di ultradestra, ha ottenuto il consenso nonostante il parere contrario del consulente legale del comitato, secondo quanto riportato dai media di Tel Aviv.
Israele: la Knesset e il nuovo disegno di legge sulla pena di morte per i terroristi
La Knesset, composta da 120 membri eletti ogni quattro anni, svolge un ruolo centrale nel processo legislativo israeliano, incluso l’emendamento delle leggi fondamentali e la supervisione del governo. Nato nel 1949, il Parlamento ha sede a Gerusalemme e rappresenta il principale organo legislativo dello Stato d’Israele.
Il via libera alla pena di morte per i terroristi segna un cambiamento significativo nella legislazione israeliana, dove in passato la pena capitale era stata applicata solo in casi eccezionali, come quello del processo ad Adolf Eichmann. Il disegno di legge, sostenuto dalla destra politica, riflette una posizione più dura nei confronti del terrorismo, nonostante le riserve espresse da figure legali di rilievo.
Contesto politico e sociale a Tel Aviv e in Israele
L’approvazione del disegno arriva in un momento di forte tensione interna nel Paese, dove la società israeliana è divisa su molte questioni, tra cui la sicurezza nazionale e il trattamento dei sospetti terroristi.
Il clima politico è inoltre segnato da una crescente polarizzazione, con manifestanti che chiedono ascolto e cambiamenti, mentre il governo continua a mantenere una linea dura. La nuova legge sulla pena di morte si inserisce in questo contesto complesso, segnando un punto di svolta nelle politiche di sicurezza israeliane.






