Tel Aviv, 9 novembre 2025 – L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ufficialmente confermato che il corpo restituito oggi da Hamas è quello del soldato Hadar Goldin, ucciso durante la guerra di Gaza del 2014. La salma è stata consegnata all’esercito israeliano tramite la Croce Rossa e, successivamente, trasferita al Centro Nazionale di Medicina Legale di Tel Aviv per le operazioni di identificazione.
Restituzione della salma e processo di identificazione
Il feretro di Hadar Goldin, ufficiale dell’IDF nella unità combattente “Sayeret Givati”, è arrivato presso l’istituto forense Abu Kabir a Tel Aviv, dove le analisi medico-legali hanno confermato la sua identità. Goldin fu ucciso il 1º agosto 2014 durante l’operazione “Margine di Protezione” a Rafah, nel corso della quale il suo corpo venne sottratto dai miliziani palestinesi di Hamas e trattenuto nella Striscia di Gaza per oltre undici anni.
L’ufficio del premier Netanyahu ha sottolineato che l’identificazione ufficiale è stata comunicata prima alle famiglie degli ostaggi deceduti, invitando l’opinione pubblica e i media a rispettare la privacy e a fare affidamento esclusivamente su fonti ufficiali. Con la restituzione della salma di Goldin, restano ancora quattro corpi di ostaggi uccisi trattenuti da Hamas nella Striscia di Gaza, tra cui quelli di Meny Godard, il sergente maggiore Ran Gvili, Dror Or e il thailandese Sudthisak Rinthalak.
La visita di Kushner in Israele
Parallelamente alla notizia della restituzione della salma, è giunta a Tel Aviv la visita di Jared Kushner, genero e inviato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Kushner incontrerà domani il premier Netanyahu per discutere dell’avanzamento dell’accordo sulla gestione della Striscia di Gaza. Il piano prevede, tra le altre cose, la costituzione di un comitato temporaneo per l’amministrazione di Gaza, che sarà guidato da un ministro dell’Autorità Palestinese, secondo l’accordo siglato recentemente al Cairo tra Hamas e l’Autorità Palestinese.
L’accordo mira a stabilizzare la regione dopo anni di conflitti e tensioni, e prevede anche la possibile istituzione di una forza multinazionale di stabilizzazione nella Striscia di Gaza, sebbene Israele abbia escluso la partecipazione di soldati turchi a questa missione.
Sul fronte militare, l’esercito israeliano (IDF) ha annunciato l’avvio di un’esercitazione di tre giorni in Cisgiordania a partire da domani, con un aumento del movimento di truppe e veicoli nell’area, in un clima di crescente tensione.






