In seguito a un grave episodio di violenza, Israele ha deciso di chiudere l’unico passaggio tra la Cisgiordania e la Giordania, interrompendo così un importante canale di collegamento nella regione. La misura è stata presa dopo che un autista impegnato nel trasporto di aiuti umanitari da Amman verso Gaza ha aperto il fuoco uccidendo due militari israeliani, come riportato dal quotidiano israeliano Haaretz.
Chiusura dei valichi di frontiera da parte di Israele
L’Autorità aeroportuale israeliana, responsabile della gestione del ponte di Allenby, ha comunicato che il valico rimarrà chiuso fino a nuovo avviso. Si tratta di una decisione che interessa direttamente la mobilità tra i territori della Cisgiordania, amministrati parzialmente dall’Autorità Nazionale Palestinese, e la Giordania, paese confinante a est di Israele.
Oltre al ponte di Allenby, anche altri due valichi tra Israele e Giordania sono stati interessati dalla nuova disposizione di sicurezza. Il valico del fiume Giordano, situato a nord, è stato completamente chiuso, mentre il valico di Rabin, a sud, è rimasto operativo esclusivamente per il passaggio dei lavoratori. Questi valichi sono cruciali per il transito quotidiano di persone e merci e la loro chiusura rappresenta un significativo cambiamento nello scenario geopolitico e logistico della regione.
Contesto geopolitico e implicazioni
La chiusura dei valichi potrebbe avere ripercussioni immediate sulle rotte di transito e sull’accesso alle risorse umanitarie per la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. Il ponte di Allenby, in particolare, è noto per essere un passaggio vitale per i palestinesi che viaggiano tra la Cisgiordania e la Giordania, e da qui verso altri paesi.
Le autorità israeliane hanno annunciato che la situazione sarà monitorata attentamente e che il valico sarà riaperto solo quando le condizioni di sicurezza lo permetteranno. Nel frattempo, la chiusura rappresenta un ulteriore elemento di tensione in un’area già segnata da conflitti e complessità politiche.






