Gerusalemme, 26 dicembre 2025 – L’esercito israeliano ha annunciato una serie di attacchi mirati contro obiettivi di Hezbollah in Libano, colpendo depositi di armi e strutture destinate all’addestramento militare della milizia sciita.
Attacchi contro Hezbollah nel sud del Libano
In una nota ufficiale, le Forze di Difesa israeliane (IDF) hanno dichiarato di aver colpito “diversi depositi di armi e siti di infrastrutture terroristiche utilizzati da Hezbollah per condurre attacchi contro lo Stato di Israele”. L’infrastruttura colpita è stata indicata come luogo di addestramento dell’unità d’élite al-Radwan, parte della milizia filoiraniana libanese. Le operazioni sono state effettuate nel contesto di una persistente tensione tra i due paesi, nonostante il cessate il fuoco stabilito nel novembre 2024, che avrebbe dovuto porre fine a oltre un anno di conflitti.

Le tensioni restano vive: Israele mantiene una presenza militare in cinque aree strategiche nel Libano meridionale, accusando Hezbollah di continue violazioni della tregua. Secondo un bilancio riportato dall’Agenzia France-Presse, dall’accordo di cessate il fuoco a oggi si contano oltre 340 vittime causate dal fuoco israeliano in territorio libanese.
Crescente escalation e risposte regionali
Parallelamente, l’esercito libanese ha aumentato le misure di sicurezza, creando un cordone protettivo attorno all’ambasciata degli Stati Uniti a Beirut. Il governo israeliano, dal canto suo, ha dichiarato che gli attacchi sono “mirati e necessari” per neutralizzare le capacità militari di Hezbollah, mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu ha confermato il suo impegno a “combattere fino alla vittoria totale” contro le minacce terroristiche.
La situazione rimane dunque altamente volatile, con un conflitto che si estende ben oltre i confini libanesi, coinvolgendo attori regionali e internazionali in un complesso quadro di alleanze e rivalità nel Medio Oriente.





