Roma, 1 settembre 2025 – Il clima si fa sempre più teso attorno alla Global Sumud Flotilla, la flottiglia di attivisti e volontari che si appresta a sfidare il blocco navale israeliano verso Gaza. Il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, figura di spicco dell’estrema destra e leader del partito Otzma Yehudit, ha annunciato misure drastiche per contrastare la missione umanitaria e politica, che coinvolge circa 50 imbarcazioni e oltre 500 persone, tra cui la nota attivista ambientale Greta Thunberg.
Ben-Gvir: “Trattamento duro per gli attivisti della flottiglia”
Ben-Gvir ha chiarito che tutte le navi coinvolte nella flottiglia saranno confiscate e riutilizzate dalle forze dell’ordine israeliane. Ha sottolineato che questa azione è considerata legale dal governo, poiché la flottiglia non viene vista solo come un’iniziativa politica, ma come un tentativo illegale di eludere il blocco marittimo imposto da Israele. Il ministro ha inoltre annunciato un giro di vite sugli attivisti arrestati: saranno trattenuti in detenzione prolungata nelle prigioni di Ketziot e Damon, strutture note per ospitare detenuti di sicurezza in condizioni rigide. Agli attivisti saranno negati privilegi come televisione, radio e cibo particolare, con l’obiettivo di creare un chiaro deterrente per futuri tentativi, ha dichiarato Ben-Gvir, citato dal Jerusalem Post.
Le dichiarazioni del ministro riflettono una linea politica dura e senza compromessi, in cui chiunque venga considerato collaboratore di Hamas o sostenitore del terrorismo sarà trattato come un terrorista. Ben-Gvir ha ribadito che la Marina israeliana e le forze dell’ordine sono pienamente preparate ad affrontare qualsiasi minaccia derivante dalla flottiglia.
La Global Sumud Flotilla: una missione di solidarietà e rischio
La Global Sumud Flotilla è la più grande missione di solidarietà verso Gaza degli ultimi anni, con partecipanti provenienti da 44 Paesi e l’obiettivo di consegnare oltre 300 tonnellate di aiuti umanitari, tra cibo e medicinali. Le imbarcazioni sono partite da porti come Genova e Barcellona e prevedono di raggiungere le acque territoriali israeliane a metà settembre.
Maria Elena Delia, portavoce italiana del movimento, ha sottolineato che la missione ha anche una forte valenza politica e che gli attivisti sono preparati ad affrontare eventuali arresti e sequestri, seguendo un rigoroso codice di condotta nonviolento. Per gli organizzatori, la flottiglia è un atto di resistenza pacifica che vuole mettere in luce la situazione umanitaria drammatica nella Striscia di Gaza, aggravata dal blocco israeliano in vigore dal 2007.






