Vienna, 3 settembre 2025 – L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha reso noto in un rapporto riservato, ottenuto dall’agenzia AFP, che l’Iran ha accelerato la produzione di uranio arricchito al 60%. Questo aumento significativo avviene in un contesto di tensioni crescenti nella regione medio-orientale, segnate da conflitti militari e crescenti sospetti sull’attività nucleare iraniana.
L’accelerazione della produzione di uranio
Secondo il documento dell’AIEA, la quantità totale di uranio arricchito al 60% raggiungeva al 13 giugno 2025, giorno d’inizio della guerra di dodici giorni scatenata dall’attacco israeliano all’Iran, 440,9 chilogrammi, con un incremento di 32,3 chilogrammi rispetto al 17 maggio dello stesso anno. Tale livello di arricchimento si avvicina a quello utilizzato per scopi militari e desta forte preoccupazione a livello internazionale.
Il rapporto sottolinea, inoltre, che la scelta dell’Iran di interrompere ogni forma di cooperazione con l’Agenzia atomica fu una scelta “profondamente deplorevole”.
Contesto regionale e implicazioni internazionali
L’aumento della produzione di uranio arricchito da parte dell’Iran si inserisce in un quadro di crescente tensione tra Teheran e Israele.
La comunità internazionale monitora con attenzione gli sviluppi, data la rilevanza strategica e la pericolosità di un possibile utilizzo militare del materiale nucleare. L’AIEA continuerà a svolgere il suo ruolo di controllo e verifica, nonostante le difficoltà imposte dall’Iran, nel tentativo di evitare un’escalation che potrebbe compromettere la stabilità globale.






