Teheran, 29 settembre 2025 – Le autorità iraniane hanno reso noto di aver eseguito la condanna a morte di un uomo accusato di spiare per conto di Israele. Si tratta dell’ennesima esecuzione nell’ambito di quella che viene descritta come la più ampia ondata repressiva degli ultimi decenni. La notizia è stata riportata dall’agenzia Associated Press e ripresa dal Times of Israel.
L’identità dell’uomo e le accuse
Il prigioniero è stato identificato come Bahman Choobiasl. Il suo caso, fino all’annuncio dell’esecuzione, non era stato reso pubblico né dai media locali né dagli attivisti che monitorano l’uso della pena di morte in Iran. Secondo Teheran, Choobiasl aveva avuto contatti diretti con esponenti del Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana.
Il profilo e le attività contestate dall’Iran
Choobiasl, presentato come un tecnico esperto, aveva lavorato in diversi progetti di telecomunicazioni all’interno di una società definita “basata sulla conoscenza” e, per via del suo ruolo, aveva accesso privilegiato a database governativi considerati sensibili. Le autorità lo hanno indicato come “la spia più importante di Israele in Iran”, accusandolo di corruzione sulla Terra e di collaborazione con i servizi di intelligence stranieri.
Le presunte confessioni
Secondo quanto riferito dall’agenzia Tasnim, Choobiasl avrebbe ammesso di aver ricevuto dal Mossad strumenti di spionaggio e sistemi di comunicazione sicura. Con questi mezzi avrebbe trasmesso informazioni riservate riguardanti progetti strategici e banche dati di diversi centri iraniani. In cambio, avrebbe ricevuto denaro per le sue attività di collaborazione con Israele.
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