Teheran, 30 settembre 2025 – Nel corso del recente viaggio a New York per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha confermato lo scambio di messaggi diretti e indiretti con gli Stati Uniti, ma ha sottolineato l’inutilità dei colloqui con Washington. Il leader supremo iraniano, Ali Khamenei, aveva infatti definito impraticabile ogni tentativo di dialogo, una posizione ribadita anche nelle dichiarazioni ufficiali di Teheran.
Colloqui in stallo e tensioni diplomatiche
Nonostante gli sforzi diplomatici con l’E3 – Gran Bretagna, Francia e Germania – e il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, durante l’Assemblea Generale non è stato possibile raggiungere alcun compromesso. Le richieste troppo stringenti avanzate dagli Stati Uniti e il sostegno europeo a queste posizioni hanno bloccato ogni progresso, ha spiegato Araghchi, secondo quanto riportato dall’agenzia Mehr.
Parallelamente, l’Onu ha deciso di attivare il meccanismo di snapback, su richiesta dell’E3, che prevede il ripristino delle sanzioni contro l’Iran per il suo programma nucleare, in base all’accordo del 2015. Il ministro Araghchi ha definito questa decisione “infondato” e “illegale”, denunciando un abuso del meccanismo da parte degli Stati Uniti e dei tre paesi europei. In un incontro con il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, Araghchi ha esortato l’Onu a far scadere tutte le restrizioni inerenti al programma nucleare iraniano entro il 18 ottobre 2025, come previsto dalla Risoluzione 2231.






