Teheran, 14 ottobre 2025 – Il ministero degli Esteri iraniano ha risposto con durezza all’appello del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la pace in Medio Oriente, definendo le parole del capo della Casa Bianca «incoerenti con l’operato reale di Washington». La replica di Teheran arriva dopo il discorso di Trump alla Knesset di Gerusalemme, in cui il presidente Usa ha espresso la volontà di negoziare una pace con l’Iran, pur condizionandola alla rinuncia iraniana al sostegno al terrorismo e al riconoscimento del diritto di Israele a esistere.
La replica dell’Iran all’appello di Trump
Il ministero degli Esteri della Repubblica Islamica ha sottolineato come le azioni militari statunitensi, in particolare durante la cosiddetta guerra dei 12 giorni tra Iran e Israele, risultino incompatibili con la retorica pacifista di Trump. «Come si può attaccare aree residenziali e impianti nucleari di un Paese nel mezzo di negoziati politici, uccidere più di mille persone, tra cui donne e bambini innocenti, e poi pretendere pace e amicizia?», si legge nella nota ufficiale. Inoltre, l’Iran accusa gli Stati Uniti di essere degli «importanti produttori di terrorismo» e dei sostenitori del «regime sionista terrorista e genocida», affermando che Washington non ha alcuna autorità morale per impartire lezioni di pace.
Il contesto del recente accordo di pace a Gaza
Il gesto di Trump si inserisce nel più ampio quadro del recente accordo di pace firmato a Sharm el Sheikh per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Il presidente Usa ha guidato la cerimonia di firma, definendo la giornata come «storica» e sottolineando l’inizio di una nuova fase di ricostruzione e stabilità nel Medio Oriente. L’intesa prevede il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, la liberazione degli ostaggi israeliani e il rilascio di quasi duemila detenuti palestinesi. Nonostante la firma, persistono tensioni e critiche, soprattutto sulla possibile legittimazione temporanea di Hamas come forza di polizia nella Striscia.
Parallelamente, l’Iran mantiene una posizione critica, rifiutando di riconoscere la legittimità dello Stato israeliano e denunciando le azioni militari americane come ostili. La distanza tra le dichiarazioni di Trump e la risposta di Teheran riflette dunque un contesto regionale ancora segnato da profonde divisioni e sfide diplomatiche.
Per approfondire: “La vittoria armata di Israele porti la pace in Medio Oriente”. Il discorso integrale di Donald Trump alla Knesset






