Bruxelles, 11 novembre 2025 – In Belgio prende forma una nuova realtà politica di estrema destra, denominata Trump, acronimo di Tous Réunis pour l’Union des Mouvements Populistes. Il movimento, il cui lancio ufficiale è previsto per il 30 novembre, rappresenta la continuità politica della precedente formazione Chez Nous, che non era riuscita a superare la soglia di sbarramento alle ultime elezioni federali.
Un movimento di estrema destra francofono con radici italiane
A guidare Trump sono due figure di rilievo dell’ultradestra locale, entrambe di origine italiana: Salvatore Nicotra, ex dirigente del Front National belga, e Emanuele Licari, ex militante del Vlaams Belang. Il partito si distingue dalla tradizionale estrema destra fiamminga per la sua matrice francofona e per la posizione anti-separatista, proponendosi come una destra sociale unitaria in chiave belga. Nicotra ha spiegato la scelta del nome sottolineando che “Donald Trump è il simbolo per eccellenza del populismo. Incarna immediatamente ciò che rappresentiamo“. La formazione politica si definisce «populista di destra con un’inclinazione sociale», con un programma che Nicotra divide idealmente tra Partito Nazionale del Lavoro (40%), Vlaams Belang (40%) e un restante 20% di proposte uniche.
Contesto politico e prospettive elettorali
Il partito nasce in un momento di forte instabilità politica in Belgio, dove la coalizione di governo è bloccata da mesi nei negoziati sul bilancio. La nuova formazione punta a partecipare alle elezioni federali e alle elezioni europee del 2029, valutando anche una presenza alle consultazioni regionali e comunali. La nascita di Trump si inserisce in una scena politica già frammentata e caratterizzata dall’avanzata dell’estrema destra nelle Fiandre, nonché dall’erosione dei partiti tradizionali.
Il profilo ideologico di Trump si configura come un nazionalismo populista con un’impronta sociale, in contrapposizione al separatismo sostenuto da altre formazioni di destra. L’ingresso di questa nuova forza politica promette di ridefinire ulteriormente gli equilibri nel panorama politico belga, segnando la presenza di un’estrema destra francofona guidata da esponenti con un passato consolidato nelle formazioni ultranazionaliste.






