Istanbul, 24 novembre 2025 – L’uccisione del capo militare di Hezbollah, Haitham Ali Tabatabai, avvenuta ieri in un attacco aereo israeliano nella periferia sud di Beirut, ha suscitato una forte reazione da parte dell’Iran. Il ministero degli Esteri di Teheran ha duramente condannato l’azione, definendola un atto “brutale” e una “evidente violazione” del cessate il fuoco raggiunto nel novembre del 2024.
L’uccisione del capo militare di Hezbollah
In una nota ufficiale riportata dall’agenzia IRNA, il ministero degli Esteri iraniano ha espresso “condoglianze alla famiglia del martire Haitham Ali Tabatabai” e ha definito il raid israeliano un “vile assassinio del grande comandante della Resistenza Islamica libanese”. Tehran ha inoltre criticato apertamente “l’inazione e il silenzio delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza” di fronte alle “continue aggressioni e agli innumerevoli crimini del regime israeliano contro il popolo libanese”. Il governo iraniano ha chiesto che i leader israeliani siano ritenuti “responsabili di atti terroristici e crimini di guerra”.
L’esercito israeliano, da parte sua, ha dichiarato che l’omicidio di Tabatabai è avvenuto in risposta alle violazioni del cessate il fuoco da parte di Hezbollah, sottolineando che il raid è parte di una strategia più ampia per contenere le attività militari del gruppo sciita libanese.
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