Madrid, 10 novembre 2025 – Nel giorno in cui si apre la COP30 a Belém, Brasile, un messaggio forte e simbolico arriva da Madrid grazie a Greenpeace, che ha realizzato un’azione spettacolare per richiamare l’attenzione sull’emergenza climatica. Un attivista dell’organizzazione ambientalista ha percorso a piedi un cavo sospeso a 30 metri d’altezza in Plaza de España, esponendo uno striscione con la scritta “Il pianeta è al limite”. Questa iniziativa si inserisce nel clima di mobilitazione globale che vede protagonisti i leader mondiali impegnati in Brasile a definire strategie efficaci per combattere il cambiamento climatico.
Un’azione simbolica per un pianeta in pericolo

Greenpeace ha scelto questa forma di protesta non violenta e visivamente impattante per lanciare un messaggio chiaro: “Il pianeta è alle corde”. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e fare pressione sui decisori politici affinché adottino misure coraggiose e immediate a tutela dell’ambiente e delle future generazioni. L’azione si colloca in un momento cruciale, con la COP30 che rappresenta un’occasione unica per rafforzare il multilateralismo e definire impegni concreti per ridurre le emissioni di gas serra.
L’organizzazione ambientalista, attiva dal 1971, ribadisce il proprio ruolo di voce indipendente e scientificamente fondata del pianeta, impegnata a difendere foreste, oceani e il clima, promuovendo un futuro sostenibile basato su energie pulite e un’agricoltura rispettosa del suolo e dell’acqua. Greenpeace invita inoltre i cittadini a unirsi alla causa attraverso donazioni, volontariato e firme di petizioni mirate a contrastare fenomeni come l’inquinamento da pesticidi, gli allevamenti intensivi e l’uso di sostanze chimiche pericolose come i PFAS.
La COP30: un appuntamento cruciale per il clima
Mentre a Madrid si svolge questa azione simbolica, a Belém nel cuore dell’Amazzonia prende il via la 30ª Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP30), che si terrà dal 10 al 21 novembre 2025. Il Brasile, ospitando per la prima volta una COP in Amazzonia, offre una cornice di grande significato per discutere di soluzioni climatiche e per promuovere un consenso globale sugli obiettivi di riduzione delle emissioni.
Tra i temi centrali dei negoziati figurano l’aggiornamento dei Piani Nazionali di Riduzione delle Emissioni (NDC) al 2035 e l’adattamento ai cambiamenti climatici, con un focus sul monitoraggio dei progressi verso il Global Goal on Adaptation (GGA). La finanza climatica avrà un ruolo di primo piano, con l’obiettivo di aumentare il supporto ai Paesi in via di sviluppo da 100 a 300 miliardi di dollari all’anno, e di definire una roadmap per raggiungere 1.300 miliardi di dollari entro il 2035.
L’Italia, presente con una delegazione, punta a rilanciare la propria leadership climatica, sostenendo un approccio integrato che coniughi mitigazione, adattamento e finanza. La COP30 sarà dunque un banco di prova fondamentale per valutare l’efficacia degli impegni internazionali e per spingere verso un futuro più verde e sostenibile.
Fonte: alanews - "Il pianeta è alle corde", a Madrid attivista di Greenpeace cammina su un cavo a 30 metri d'altezza






