Londra, 2 settembre 2025 – Il governo laburista britannico guidato dal primo ministro Keir Starmer ha annunciato una nuova stretta sulle politiche migratorie, puntando a limitare ulteriormente l’accesso all’asilo, in particolare per gli studenti stranieri. La decisione, che segue un ulteriore inasprimento delle norme contro l’immigrazione irregolare, ha suscitato reazioni contrastanti tra le opposizioni e le associazioni per i diritti umani.
La stretta sull’asilo per studenti stranieri
Dopo l’annuncio in Parlamento di una sospensione temporanea dei ricongiungimenti familiari per i rifugiati legalmente riconosciuti nel Regno Unito, la ministra dell’Interno Yvette Cooper ha fatto sapere che il governo intende limitare anche il diritto all’asilo per i giovani stranieri che arrivano con un visto di studio. In un’intervista alla Bbc, Cooper ha riferito che il ministero sta inviando comunicazioni a decine di migliaia di studenti il cui visto è in scadenza, informandoli che non sarà possibile prolungare la loro permanenza oltre i termini stabiliti. La maggior parte di questi studenti proviene da Paesi asiatici e africani.
Questa linea dura arriva in un momento in cui il governo di Starmer, insediatosi nel luglio 2024 e alle prese con il crescente consenso del partito di destra Reform UK guidato da Nigel Farage, cerca di rispondere alle pressioni sull’emergenza sbarchi via Manica.
Critiche dai diritti umani e reazioni politiche
L’iniziativa del governo laburista è stata duramente criticata dal Refugee Council, che ha avvertito che la stretta potrebbe “spingere ancora più disperati ad affidarsi agli scafisti”. Le opposizioni di destra, dai Conservatori a Reform UK, hanno invece giudicato le misure insufficienti, accusando l’esecutivo Starmer di essere rigoroso solo a parole.
Il dibattito politico sul tema è acceso e riflette le tensioni tra la necessità di controllare i flussi migratori e la tutela dei diritti dei rifugiati e dei migranti. Nel frattempo, il governo britannico prosegue nel rafforzamento delle politiche di contrasto all’immigrazione irregolare, in linea con le dichiarazioni congiunte con il governo italiano per combattere i trafficanti di esseri umani, come emerso durante l’incontro tra il premier Starmer e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni.






