Madrid, 22 settembre 2025 – La Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria che punta a rompere il blocco israeliano della Striscia di Gaza, sta procedendo verso l’obiettivo non senza tensioni e difficoltà. A bordo delle imbarcazioni, attivisti provenienti da 44 Paesi, tra cui spagnoli, italiani e greci, denunciano la presenza di droni non identificati che li sorvegliano durante la navigazione in acque internazionali.
L’avvistamento dei droni
Saif, attivista ispano-palestinese imbarcato sulla Global Sumud Flotilla, ha riferito a Madrid di aver osservato tra le 6 e le 8 unità di droni avvicinarsi e affiancarsi alla flotta durante la notte, senza che ne fosse chiara l’origine o l’intento. “È stata una lunga notte, abbiamo iniziato a notare numerosi droni attorno alle 20:00 di ieri”, ha detto Saif alla televisione pubblica spagnola TVE. Gli attivisti hanno allertato i governi dei Paesi di provenienza dei partecipanti per mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza della spedizione, che si muove in acque protette dalla Convenzione di Ginevra.
Secondo Saif, queste azioni di sorveglianza si intensificano soprattutto con l’avvicinarsi della Global Sumud Flotilla alla Grecia e sottolineano le pressioni psicologiche a cui sono sottoposti i partecipanti. Il governo israeliano, infatti, ha già dichiarato che non permetterà alla flottiglia di raggiungere Gaza, minacciando di applicare leggi antiterrorismo e di arrestare gli attivisti.
Secondo Saif, le forze israeliane agirebbero “come pirati in acque internazionali”, senza conseguenze a livello internazionale. Per questo gli equipaggi hanno informato i governi dei partecipanti provenienti dai cinque continenti, chiedendo attenzione e protezione sulla base della Convenzione di Ginevra. In merito ai tempi di navigazione, l’attivista ha stimato un arrivo a Gaza entro sette-otto giorni.
Anche i parlamentari italiani presenti a bordo, come Arturo Scotto e Annalisa Corrado del Partito Democratico, hanno confermato la visibilità di questi droni sopra le imbarcazioni, facendo appello ai governi europei affinché garantiscano la sicurezza della missione e la libertà di navigazione.
Torino, consiglieri comunali destinano il gettone di presenza alla flottiglia
Nel giorno dello sciopero generale per Gaza, alcuni consiglieri comunali di Torino hanno deciso di destinare il gettone di presenza della seduta odierna alla Global Sumud Flotilla Italia. L’annuncio è stato dato dalla vicepresidente della Sala Rossa, Ludovica Cioria, durante un collegamento video con membri della missione e attivisti.
L’iniziativa dei consiglieri
All’appello hanno aderito esponenti dei gruppi Pd, SinistraEcologista, Torino Domani, Demos e M5s, che hanno promosso l’iniziativa congiunta per sostenere la spedizione umanitaria. La scelta di devolvere i rimborsi di seduta intende trasformare un gesto istituzionale in un contributo concreto alla raccolta fondi e logistica della flotilla.
Il collegamento dalla nave
Durante l’incontro in videocall è intervenuto Abderrahmane Amajou, presidente di ActionAid Italia, collegato direttamente da una delle imbarcazioni salpate da Porto Palo. Amajou ha definito l’operazione un tentativo di rompere il blocco — che ha definito illegale e disumano — per consegnare cibo e medicine a chi è in difficoltà, sottolineando come la missione operi in acque internazionali e abbia come obiettivo finale le coste sotto giurisdizione di Gaza.
Le voci degli attivisti
Alla conversazione ha partecipato anche Hanin Al Souf, scrittrice e attivista palestinese, che con parole cariche di emozione ha denunciato la gravità della situazione umanitaria che sta osservando. Al Souf ha espresso sorpresa e rabbia per quanto visto quest’anno, ma ha anche valorizzato la mobilitazione popolare in Italia, definendola un segnale importante. Ha però richiamato il governo a misure più incisive — dalle sanzioni fino al taglio di rapporti che, a suo avviso, legittimano le violenze.
Richieste politiche e prospettive
Nel corso del collegamento Amajou ha invitato la politica a mostrare maggiore coraggio e responsabilità, esortando i governi a non limitarsi a dichiarazioni di condanna ma ad adottare azioni concrete a tutela dei civili. L’iniziativa dei consiglieri torinesi si inserisce in questo quadro: un atto simbolico e materiale volto a sostenere chi sta provando a portare assistenza diretta alla popolazione palestinese.
La Global Sumud Flotilla: un impegno internazionale senza precedenti
La Global Sumud Flotilla è nata a luglio 2025 come la più grande coalizione umanitaria civile mai organizzata per rompere l’assedio su Gaza. Con oltre 50 imbarcazioni e più di 15.000 partecipanti registrati, la missione ha l’obiettivo di portare aiuti umanitari, generi di prima necessità e medicinali alla popolazione palestinese colpita da una grave crisi umanitaria.
Every minute, the Global Sumud Flotilla sails closer to Gaza pic.twitter.com/HDVQYwdR4o
— Global Sumud Flotilla Commentary (@GlobalSumudF) September 22, 2025
I convogli sono partiti da diversi porti del Mediterraneo, tra cui Barcellona, Genova, Tunisi, Catania e Siro in Grecia, affrontando condizioni meteo avverse e difficoltà tecniche. La flotta è composta da attivisti, medici, artisti e politici, fra cui spiccano nomi internazionali come Greta Thunberg (ora non più nel comitato direttivo ma ancora a bordo), Susan Sarandon e Liam Cunningham.
La missione, che si muove sotto stretta sorveglianza e in un contesto geopolitico estremamente delicato, punta a stabilire un corridoio umanitario e a denunciare le condizioni di sofferenza della popolazione di Gaza, duramente colpita da oltre due anni di conflitto e blocco.
Gli organizzatori hanno dotato ogni imbarcazione di sistemi di localizzazione GPS e di collegamenti satellitari Starlink per garantire trasparenza e comunicazioni in tempo reale, in vista di un arrivo previsto entro 7-8 giorni.
Il sorvolo dei droni e le minacce di Israele rappresentano un ulteriore elemento di tensione in una missione che, fin dalla sua costituzione, si è posta come simbolo di una resistenza civile e pacifica contro l’occupazione e per il rispetto dei diritti umani nella regione.






