“Siamo partiti, stavolta non ci fermiamo più”. Con queste parole Maria Elena Delia, portavoce della Global Sumud Flotilla, ha annunciato ieri la partenza dal porto siciliano di 42 barche dirette a Gaza per portare aiuti umanitari. Alla missione si uniscono altre sei imbarcazioni salpate dalla Grecia.
Alcune imbarcazioni, come la Alaeddine, sono ancora ormeggiate per il rifornimento di viveri e materiali, mentre altre stanno completando i controlli tecnici prima di unirsi alla traversata.
Sul molo, a seguire le operazioni di partenza, si trovano diversi attivisti internazionali. Tra loro cittadini francesi e palestinesi residenti ad Amsterdam che hanno scelto di partecipare all’iniziativa come supporto logistico.
“Siamo qui per sostenere le barche dirette a Gaza, per fermare il genocidio e ricordare al mondo che i cittadini di Gaza sono esseri umani come noi, con gli stessi diritti – spiega Sam, attivista palestinese –. Vogliamo dimostrare che non ci arrendiamo e che esiste un sostegno internazionale che unisce persone di tanti Paesi. Non abbandoneremo mai questa missione”.
Le parole di Maria Elena Delia dalla Global Sumud Flotilla
“Noi vogliamo mandare un messaggio umanitario e politico. Vittorio Arrigoni che è stato il primo, insieme ad altri 40 attivisti, a rompere il blocco navale di Gaza nell’agosto del 2008 concludeva i suoi dispacci con ‘Restiamo umani’. Mai come oggi è importante sottolinearlo”, ha dichiarato Delia dal ponte dell’imbarcazione.
Delia non ha risparmiato critiche alla comunità internazionale e all’Italia: “Il che non vuol dire che non stiano accadendo cose che stanno andando oltre il disumano, superando limiti che pensavamo non si potessero superare. Persone lasciate morire di fame e di sete. Una popolazione sterminata nell’arco di quasi due anni. Un genocidio conclamato da tutti. Ancora ci sono Governi, come il nostro, che si astengono quando si parla di sottoporre il governo Netanyahu a delle sanzioni”.
Le accuse di Israele: “Iniziativa jihadista”
La reazione di Israele non si è fatta attendere. Il Ministero degli Esteri di Tel Aviv ha definito la flottiglia un’“iniziativa jihadista”, sostenendo l’esistenza di presunti legami con Hamas, citati in un rapporto del Ministero della Diaspora basato anche su attività social. Pochi giorni fa, Hamas aveva invitato la comunità internazionale a garantire che la natura umanitaria della spedizione venisse rispettata.
La missione, già colpita da due sospetti attacchi con droni durante una sosta in Tunisia, è nel mirino anche del ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, che ha avvertito: una volta intercettate, le imbarcazioni saranno trattate come “terroristi”.
La voce della cultura: Naoise Dolan si unisce alla Global Sumud Flotilla
Tra i volontari che hanno scelto di prendere parte all’iniziativa figura anche la scrittrice irlandese Naoise Dolan, 33 anni, che sabato lascerà Catania per unirsi alla spedizione.
Intervistata dall’Irish Independent, la giovane autrice ha parlato dei rischi che corre: “La morte è un rischio necessario per portare aiuti a Gaza. È umano avere paura, ma molto più spaventoso è vivere in un mondo in cui il genocidio è normalizzato”.
Dolan ha spiegato di non cercare il martirio, ma di voler contribuire con un atto concreto di resistenza: “Questo è un test morale – ha detto – e un segnale di come i governi tratterebbero tutti noi, se la facessero franca”.
Brasile a Israele: “Tutelate la Flottilla e i civili a bordo”
Il governo brasiliano ha lanciato un appello a Israele affinché vengano rispettate le norme del diritto internazionale e del diritto umanitario in relazione alla Global Sumud Flotilla.
In una nota diffusa dal ministero degli Esteri, Brasilia ha espresso “preoccupazione” per la sicurezza delle imbarcazioni, ribadendo la necessità di garantire l’incolumità dei civili a bordo. Tra i partecipanti figurano anche alcuni parlamentari brasiliani, la cui presenza conferisce un ulteriore valore politico alla spedizione.
Il comunicato sottolinea inoltre l’importanza di assicurare la libertà di navigazione e invita tutte le parti coinvolte ad astenersi da atti illegali o violenti contro la Flottilla, la cui natura viene definita “strettamente pacifica e umanitaria”.
Il ministero ha infine fatto sapere che le ambasciate brasiliane nella regione sono state incaricate di seguire da vicino l’evolversi della situazione, restando disponibili a fornire assistenza ai cittadini del Paese coinvolti nell’iniziativa.
Greta Thunberg ancora ferma a Siracusa con la Flottilla
Greta Thunberg si trova ancora nel porto di Siracusa, dove è ormeggiata l’Alma, una delle imbarcazioni principali della Global Sumud Flotilla. L’attivista svedese ha scelto domenica scorsa, senza fornire spiegazioni, di lasciare il comitato direttivo e l’imbarcazione Family per salire a bordo dell’Alma.
La barca, tuttavia, ha dovuto interrompere la navigazione a causa di problemi tecnici. Dopo essere rientrata in porto per una sosta di manutenzione, avrebbe dovuto raggiungere ieri sera le altre imbarcazioni radunate a Portopalo di Capo Passero, ma un guasto al serbatoio ne ha impedito la partenza.
Mentre questa mattina le altre barche della Flottilla hanno ripreso il viaggio verso Gaza, l’Alma rimane ferma a Siracusa. Al momento non è chiaro quando potrà unirsi alla missione.
Tra speranza e tensioni
La Global Sumud Flotilla porta con sé un messaggio di solidarietà, ma naviga in un clima di tensioni crescenti. Mentre da una parte i volontari rivendicano la necessità di rompere l’assedio su Gaza per far arrivare aiuti umanitari, dall’altra Israele ribadisce che le navi rappresentano una minaccia alla propria sicurezza nazionale.
Per seguire in tempo reale gli spostamenti della Flotilla è possibile usare il live tracker ufficiale della missione.






