La Global Sumud Flotilla (GSF) ha denunciato che la sua imbarcazione principale, la Family Boat, è stata colpita da un drone nella notte di lunedì mentre si trovava in Tunisia, provocando un incendio a bordo. L’organizzazione ha dichiarato che tutte le sei persone presenti – tra passeggeri e membri dell’equipaggio – sono rimaste illese e che il rogo è stato domato rapidamente, anche se ha causato danni al ponte di prua e ai locali di stivaggio sotto coperta.
In seguito all’attacco, i sostenitori della Global Sumud Flotilla si sono radunati al porto di Sidi Bou Said, in Tunisia, per scandire slogan anti-israeliani e sventolare bandiere palestinesi.
Le immagini verificate da Al Jazeera
A sostegno della propria versione, la GSF ha diffuso un video che mostra la caduta di un ordigno incendiario sulla nave, seguito da un’esplosione. Le immagini sono state verificate dall’emittente Al Jazeera.
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Miguel Duarte, un attivista presente sull’imbarcazione colpita, ha inoltre riferito di aver visto un drone sorvolare la Family Boat prima di sganciare il presunto ordigno sul ponte.
“Ho visto con chiarezza un drone, circa quattro metri sopra la mia testa. Ho chiamato un’altra persona e insieme lo abbiamo osservato, era proprio sopra di noi”, ha dichiarato. Secondo il suo racconto, il drone si è fermato vicino a due membri dell’equipaggio, poi ha proseguito lentamente verso il ponte di prua, dove avrebbe sganciato “quella che era evidentemente una bomba”.
“C’è stata un’enorme esplosione, un grande incendio, fiamme altissime… Potevamo rimanere uccisi”, ha aggiunto l’attivista.
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La Guardia nazionale tunisina nega quanto avvenuto
La versione delle autorità locali, tuttavia, è diametralmente opposta. La Guardia nazionale tunisina ha definito “del tutto infondate” le segnalazioni di un attacco con drone. Secondo le prime indagini, l’incendio sarebbe invece partito da un giubbotto di salvataggio a causa di un accendino o di un mozzicone di sigaretta.
Esperta legale: “L’attacco alla Flotilla potrebbe configurare un crimine di guerra”
Heidi Matthews, docente della York University in Canada e membro del team legale che fornisce monitoraggio dei diritti umani e supporto giuridico alla Flotilla, ha sottolineato la necessità di un’indagine approfondita per chiarire le cause dell’incidente e accertare un eventuale coinvolgimento di Israele.
“Tutto lascia pensare a un attacco intenzionale contro un’imbarcazione civile che trasportava aiuti umanitari in acque tunisine”, ha dichiarato Matthews ad Al Jazeera. Secondo la studiosa, se Israele fosse effettivamente responsabile, si tratterebbe di una violazione dell’articolo 24 della Carta delle Nazioni Unite, che vieta l’uso illecito della forza contro un altro Stato.
Matthews ha aggiunto che, nel contesto del conflitto armato in corso tra Israele, lo Stato di Palestina e Hamas, l’episodio potrebbe rientrare nella giurisdizione della Corte penale internazionale come crimine di guerra, dal momento che sia il Portogallo sia la Tunisia sono firmatari dello Statuto di Roma.
La Global Sumud Flotilla non si fermerà
Gli attivisti della Global Sumud Flotilla hanno ribadito la loro determinazione a raggiungere il territorio palestinese devastato dalla guerra. “La nostra volontà è più forte che mai e siamo ancora più determinati a rompere il blocco su Gaza”, ha dichiarato Ghassen Henchiri, organizzatore tunisino, rivolgendosi a una folla riunita a Tunisi.
Le date di partenza non sono però ancora state fissate. La flottiglia avrebbe dovuto lasciare Tunisi il 10 settembre, ma il calendario è stato rinviato a data da destinarsi.
Intanto, i volontari a bordo della Flotilla parteciperanno questa sera a una riunione operativa per ricevere nuove istruzioni e discutere i prossimi passi dell’iniziativa.
Dove si trova la Global Sumud Flotilla?
Al momento la maggior parte delle navi che compongono la Global Sumud Flotilla si trovano nelle vicinanze della Tunisia. Tuttavia alcune imbarcazioni sono dovute tornare in Spagna nei giorni scorsi e ora, pur avendo ripreso regolarmente la navigazione, sono lontane dal resto della flottiglia. È possibile monitorare la posizione in tempo reale tramite il live tracker messo a disposizione dalla Global Sumud Flotilla.
La solidarietà di Leo Ortolani alla Global Sumud Flotilla
Sulla sua pagina Instagram, il fumettista Leo Ortolani, famoso soprattutto per Rat-Man, ha pubblicato un disegno volto a esprimere solidarietà agli attivisti della Global Sumud Flotilla dopo l’attacco con il drone. Nella didascalia non manca un’accesa critica alla scelta di disputare la partita tra Italia e Israele: “Sapevamo tutti che sarebbe successo, non stupiamoci. Piuttosto, continuiamo a guardare. Segnamole tutte, le cose che sono una vergogna.
Anche la partita di pallone. Vergognatevi. Bambini senza gambe, fatti a pezzi dalle bombe israeliane e voi giocate a pallone come niente fosse. Questo bel segnale di umanità che date al mondo, che date a questo Paese. E a quel Paese dove dovete andare.
Non crediate che l’Italia abbia vinto.
Abbiamo perso tutti.”
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L’incontro tra Greta Thunberg e Francesca Albanese
A Tunisi c’è stato un incontro tra Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, e alcuni membri della missione, tra cui Greta Thunberg. Albanese ha definito gli attivisti della Global Sumud Flotilla come “un esempio di umanità” e ha preso parte anche alle iniziative pubbliche organizzate nell’ambito della loro azione umanitaria per la Palestina.
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Successivamente, Albanese si è recata alla sede nazionale del potente sindacato Unione generale tunisina del lavoro (UGTT), in piazza Mohamed Ali, dove è stata accolta dal segretario generale Noureddine Taboubi.
Albanese: “La Flotilla non si faccia intimidire”
Durante un punto stampa a Tunisi, Albanese ha rivolto parole di incoraggiamento ai membri dell’equipaggio della Global Sumud Flotilla. “È stata una notte molto tesa per tutti voi. Voglio davvero incoraggiarvi a mantenere calma e disciplina a ogni passo, a ogni cambiamento del vento. Una volta che vi impegnate in questa missione, non appartenete più solo a voi stessi”, ha affermato Albanese. La relatrice ha sottolineato che l’impegno dei partecipanti serve una causa più grande: “Dal momento in cui vi fate avanti, servite una causa di diritti umani. Spero che la tensione di ieri notte non rallenti la missione e non ne comprometta la determinazione. La Flotilla deve proseguire nello spirito della Sumud: pacifica, ferma e determinata a raggiungere Gaza e a porre fine all’assedio”.
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Riguardo all’origine del presunto attacco con droni, Albanese ha dichiarato: “Non sappiamo chi sia stato, ma non saremmo sorpresi se fosse stato Israele. Se confermato, si tratterebbe di un attacco alla sovranità tunisina”, riportano fonti di Sky News.
Gli attivisti chiedono l’avvio di indagini sul drone
La Global Sumud Flotilla e il Coordinamento tunisino congiunto per le azioni sulla Palestina hanno chiesto chiarezza sull’incendio avvenuto ieri sera a bordo di una delle navi della flotta. In una conferenza stampa davanti al Teatro municipale di Tunisi, gli organizzatori hanno annunciato l’istituzione di una squadra di sicurezza specializzata per seguire le indagini sull’episodio.
Albanese, ha ribadito il proprio sostegno all’iniziativa, auspicando che le navi tunisine e quelle arrivate domenica dalla Spagna possano salpare domani verso Gaza. Albanese ha inoltre invitato i governi europei a “proteggere non solo i partecipanti della Global Sumud, ma a intensificare ogni azione deterrente nei confronti di Israele per fermare il genocidio”, rilanciando il messaggio tramite i canali social della Flotilla.
La Guardia nazionale tunisina e il ministero dell’Interno hanno fin da subito escluso l’ipotesi di un attacco con drone, ma gli attivisti chiedono un’indagine approfondita e indipendente sui fatti. Albanese ha ricordato che attacchi simili si erano già verificati in passato e ha sottolineato l’importanza della sicurezza dei partecipanti. Gli organizzatori hanno poi invitato i cittadini tunisini a partecipare numerosi per salutare la Flotilla al momento della partenza.
Greta Thunberg ricorda che a Gaza “c’è un genocidio in corso”
“Proprio di fronte a noi, dall’altra parte dell’acqua, si sta consumando un genocidio, una carestia di massa… Tenete gli occhi puntati su Gaza”, ha dichiarato Greta Thunberg.
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Su Instagram, il profilo di Global Sumund Flotilla ha ripreso le parole dell’attivista e ha aggiunto altre considerazioni: “Dov’è la stampa internazionale quando si tratta di raccontare l’inferno che si sta vivendo a Gaza? Abbiamo il dovere di guardare, testimoniare e chiedere conto a chi detiene il potere. Quando i media globali tacciono, spetta a noi diventare la loro voce”.






