Gerusalemme, 4 novembre 2025 – Un nuovo episodio di tensione si è consumato nella città contesa: 465 coloni israeliani hanno fatto irruzione nei cortili della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme Est, sotto la stretta protezione della polizia israeliana. I partecipanti avrebbero compiuto visite considerate provocatorie e celebrato rituali di tradizione talmudica all’interno dei cortili del sito.
Assalto alla Moschea di Al-Aqsa
Secondo quanto riportato dall’agenzia palestinese Wafa e dal Governatorato di Gerusalemme, un totale di 465 coloni israeliani ha preso d’assalto l’area religiosa, effettuando visite provocatorie e celebrando rituali talmudici nei cortili della moschea. La Moschea di Al-Aqsa, situata nel cuore di Gerusalemme Est, rappresenta uno dei luoghi più sacri per l’Islam e da sempre è un punto focale di conflitti e contese tra israeliani e palestinesi.
Il Governatorato di Gerusalemme ha condannato l’accaduto, definendolo una “grave violazione dello status quo storico e religioso” della Spianata delle Moschee, e ha accusato le autorità israeliane di favorire iniziative volte a modificare l’identità del luogo sacro. La preghiera nella Moschea di Al-Aqsa infatti è consentita soltanto ai musulmani: gli ebrei possono vistarla, ma non compiere rituali o preghiere.
La Moschea di Al-Aqsa, situata nella Città Vecchia di Gerusalemme e amministrata dal Waqf islamico giordano, è un punto particolarmente sensibile per le relazioni tra musulmani ed ebrei. Israele ne controlla l’accesso dal 1967, anno in cui ha assunto il controllo della parte orientale della città.
Nomina controversa del Procuratore Generale Militare israeliano
Parallelamente, il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha nominato Itai Ofir come nuovo Procuratore generale militare, decisione comunicata inaspettatamente senza informare il capo di stato maggiore delle Forze di Difesa israeliane (IDF), il tenente generale Eyal Zamir. Ofir sostituisce Yifat Tomer-Yerushalmi, coinvolta in un’indagine per la fuga di notizie su abusi contro un detenuto palestinese. Katz ha sottolineato l’importanza di una nomina “esterna al sistema giudiziario” per ristabilire la fiducia e proteggere i soldati che operano in condizioni di sicurezza complesse, evitando “calunnie e diffamazioni”.






