Roma, 10 ottobre 2025 – Proseguono le tensioni nella Striscia di Gaza nonostante la recente ratifica da parte del governo israeliano della prima fase dell’accordo per un cessate il fuoco con Hamas. Le fonti dei media internazionali, tra cui Al Jazeera e l’agenzia palestinese Wafa, riportano segnalazioni di nuovi attacchi militari israeliani nell’area, con bombardamenti aerei e colpi di artiglieria.
Nuovi attacchi e incendi nella Striscia di Gaza
Nelle ultime ore, sono stati registrati raid aerei nella zona di Khan Younis e attacchi con elicotteri nella città di Gaza, in particolare contro un sito situato a est della città. Contestualmente, sono stati segnalati colpi di artiglieria che hanno colpito la stessa area. La protezione civile di Gaza aveva precedentemente invitato la popolazione a mantenersi lontana dalle zone di confine, raccomandazione valida fino all’annuncio ufficiale dell’inizio del ritiro delle forze israeliane.
Parallelamente a questi sviluppi, l’esercito israeliano ha comunicato che un soldato riservista dell’IDF è stato ucciso da un colpo di cecchino attribuito ad Hamas nella città di Gaza. L’attacco è avvenuto dopo la firma dell’accordo in Egitto tra le delegazioni israeliana e di Hamas, finalizzato al rilascio degli ostaggi detenuti dal gruppo palestinese. Tuttavia, il cessate il fuoco previsto non era ancora entrato in vigore al momento dell’agguato.
Contesto del conflitto e implicazioni attuali
Il conflitto tra Israele e Hamas, iniziato il 7 ottobre 2023 con un massiccio attacco da parte di Hamas in territorio israeliano, continua a produrre effetti destabilizzanti nella regione. Nonostante gli sforzi diplomatici e gli accordi di cessate il fuoco, gli scontri armati e i raid militari persistono, evidenziando la complessità e la fragilità della tregua.
La Striscia di Gaza, area densamente popolata e teatro di frequenti combattimenti, rimane una delle principali zone di tensione nel conflitto israelo-palestinese. La situazione umanitaria è aggravata dai continui blocchi e dalle operazioni militari, che coinvolgono sia le infrastrutture civili che le forze combattenti. Le autorità locali e internazionali monitorano con attenzione ogni evoluzione, mentre si attendono ulteriori sviluppi sull’attuazione degli accordi di pace.






