Parigi, 9 ottobre 2025 – Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso un cauto ottimismo in merito all’accordo raggiunto nella notte tra Hamas e Israele per la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. In un messaggio pubblicato sul suo canale X, Macron ha definito tale intesa come un’“immensa speranza“ per le famiglie degli ostaggi, per i palestinesi di Gaza e per l’intera regione, sottolineando la necessità di rispettare rigorosamente i termini dell’accordo.
Macron: la Francia pronta a sostenere il piano postbellico per Gaza
Il capo dell’Eliseo ha voluto ringraziare gli sforzi diplomatici svolti dal presidente statunitense Donald Trump e dai mediatori del Qatar, dell’Egitto e della Turchia, definendoli fondamentali per il raggiungimento dell’intesa. Macron ha annunciato che la Francia si prepara a contribuire concretamente all’obiettivo del cessate il fuoco e alla stabilizzazione della regione. Nel pomeriggio, a Parigi, si terrà un incontro con partner internazionali, tra cui i rappresentanti europei e arabi, per discutere il piano postbellico per Gaza. All’evento parteciperà anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.
Il presidente francese ha ribadito l’importanza di una soluzione politica fondata sul modello dei due Stati, auspicando che l’accordo possa segnare l’inizio della fine del conflitto. “Nulla più giustifica la guerra a Gaza“, ha affermato, ricordando che il riconoscimento dei diritti legittimi del popolo palestinese non toglie nulla a quelli del popolo israeliano, con cui la Francia mantiene un sostegno costante.
Reazioni internazionali e appelli per la pace
Parallelamente, il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), ha accolto con favore l’accordo raggiunto, definendolo un passo importante verso la creazione di uno Stato palestinese indipendente. In un messaggio sui social media, Abbas ha sottolineato la speranza che questa intesa rappresenti il preludio a una soluzione politica permanente, che porti alla fine dell’occupazione israeliana e al riconoscimento dello Stato di Palestina.
Anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz si è detto incoraggiato dagli sviluppi, evidenziando la possibilità di una liberazione degli ostaggi già nel corso di questa settimana e di un ritiro dell’esercito israeliano da Gaza, secondo il piano in 20 punti del presidente Trump. Tuttavia, Merz ha mantenuto un atteggiamento prudente, sottolineando come la situazione rimanga ancora complessa e richieda un’attenta osservazione.
Erdogan: monitoraggio attento e impegno per la pace palestinese
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha espresso profonda soddisfazione per l’accordo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele, raggiunto durante i negoziati tenutisi a Sharm El-Sheikh, sottolineando il ruolo cruciale della Turchia nel facilitare l’intesa. In un messaggio diffuso su X, Erdoğan ha ringraziato in particolare il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per la sua determinazione politica nel persuadere il governo israeliano a concordare la tregua, nonché i Paesi fratelli Qatar ed Egitto per il loro significativo sostegno.
Il presidente turco ha assicurato che Ankara continuerà a monitorare con attenzione l’attuazione dell’accordo e a contribuire al processo di pace. Ha inoltre ribadito l’impegno della Turchia nella lotta per la creazione di uno Stato palestinese basato sui confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale indipendente, sovrana e dotata di integrità territoriale.
Preparativi per il ritiro delle truppe israeliane e reazioni politiche
Parallelamente, le Forze di Difesa israeliane (Idf) hanno annunciato l’avvio dei preparativi per un ritiro parziale dalla Striscia di Gaza, in linea con le direttive politiche derivanti dall’accordo. Le truppe israeliane si stanno predisponendo a spostarsi verso le linee di schieramento concordate, pur mantenendo una presenza operativa e preparandosi a eventuali sviluppi.
Anche altri personalità del mondo politico: la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha definito l’accordo “una straordinaria notizia” e ha ringraziato Trump e i mediatori per il loro ruolo; il presidente israeliano Isaac Herzog ha definito la giornata “storica ed epocale“, mentre il patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha sottolineato come l’accordo doni fiducia e apra un cammino verso la pace.
Non mancano però le critiche interne: il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra, Bezalel Smotrich, si è dichiarato contrario all’accordo, temendo il rilascio di prigionieri che potrebbero alimentare ulteriori violenze.






