La situazione nella Striscia di Gaza continua a destare grave preoccupazione a livello internazionale. L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e il Comitato Internazionale della Croce Rossa hanno lanciato un appello urgente per l’apertura di tutti i valichi di frontiera, indispensabile per garantire l’ingresso di aiuti umanitari nel territorio palestinese duramente colpito dalla guerra.
L’allarme ONU su Gaza: “Un’altra Nakba, la ricostruzione richiederà generazioni”
Secondo Balakrishnan Rajagopal, relatore speciale ONU sul diritto a un alloggio adeguato, la situazione nella Striscia di Gaza ricorda una nuova Nakba – termine arabo che indica la catastrofe vissuta dai palestinesi nel 1948 con la creazione dello Stato di Israele e l’esodo forzato di molti residenti. Rajagopal ha sottolineato che la maggior parte dei palestinesi sfollati che cercano di tornare nei loro luoghi di origine trovano solo macerie. Le Nazioni Unite stimano che il 92% degli edifici residenziali di Gaza sia stato danneggiato o distrutto, costringendo centinaia di migliaia di persone a vivere in tende o rifugi di fortuna.
Il relatore ha denunciato il rigido blocco imposto da Israele, che ha impedito l’ingresso di tende e roulotte destinate alla popolazione sfollata, nonché di altri aiuti immediati. “L’impatto psicologico e il trauma sono profondi”, ha dichiarato ad Al Jazeera. Rajagopal ha definito la distruzione delle abitazioni e lo sgombero forzato come una forma di genocidio, e ha avvertito che la ricostruzione richiederà diverse generazioni.
Richieste di apertura dei valichi e impegno internazionale per la ricostruzione
Il portavoce della Croce Rossa, Christian Cardon, ha ribadito a Ginevra la necessità di aprire tutti i punti di ingresso a Gaza, per far giungere gli aiuti “disperatamente necessari”. Anche Jens Laerke, portavoce ONU per gli aiuti umanitari, ha sottolineato l’urgenza di questa misura.
Parallelamente, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp) ha reso noto che alcuni stati, tra cui gli Stati Uniti, paesi arabi ed europei, hanno manifestato disponibilità a contribuire alla somma stimata di 70 miliardi di dollari per la ricostruzione di Gaza. L’Undp ha inoltre rilevato che oltre l’80% degli edifici nella Striscia è distrutto o danneggiato, con Gaza City che registra una percentuale del 92%. Sono state avviate le prime operazioni di sgombero delle macerie, ma i lavori sono ostacolati dalla presenza di ordigni inesplosi e dal ritrovamento di corpi.
Le richieste di apertura dei valichi e di sostegno internazionale rappresentano un passaggio cruciale per rispondere alla grave crisi umanitaria che interessa la città di Gaza e l’intera Striscia.






