Almeno 60 persone sono state uccise in attacchi israeliani a Gaza nelle ultime 24 ore, secondo il ministero della Salute locale. Le vittime includono 10 a Khan Younis, 4 a Deir al-Balah e 9 nel campo profughi di Jabaliya
Nell’ultimo giorno, Gaza è stata teatro di intensi bombardamenti, portando a un tragico bilancio di almeno 60 vittime in sole 24 ore. Questo drammatico aumento delle perdite umane è stato confermato dal Ministero della Salute locale, che ha segnalato la morte di numerosi civili, tra cui bambini. Gli attacchi aerei israeliani hanno colpito diverse aree, suscitando forti condanne internazionali e accrescendo le preoccupazioni per la situazione umanitaria.
Bombardamenti intensificati
Il Ministero della Salute di Gaza ha evidenziato che i bombardamenti hanno preso di mira strutture civili, inclusi edifici residenziali e scuole, trasformate in rifugi per chi è fuggito dai combattimenti. In particolare, un raid ha devastato la città di Khan Younis, causando la morte di 10 persone. Le operazioni aeree continuano a colpire anche Deir al-Balah e il campo profughi di Jabaliya, dove i medici segnalano un alto numero di feriti e una situazione di emergenza.
Situazione umanitaria critica
La crisi umanitaria a Gaza è aggravata da anni di conflitto e da un severo blocco. I residenti si trovano in una condizione disperata, con scarse possibilità di evacuazione e accesso limitato ai beni di prima necessità. La situazione sanitaria è altrettanto allarmante, con solo 13 dei 36 ospedali funzionanti e strutture sovraffollate. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha espresso preoccupazione per le condizioni in cui operano le strutture mediche, molte delle quali sono state danneggiate dai bombardamenti. La carenza di forniture mediche e di emergenza complica ulteriormente le operazioni di soccorso, rendendo difficile raggiungere le aree più colpite.
Reazioni internazionali e prospettive future
Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. Diverse organizzazioni per i diritti umani e governi di tutto il mondo hanno condannato gli attacchi, chiedendo un’immediata cessazione delle ostilità e l’apertura di corridoi umanitari per assistere la popolazione civile. I colloqui di pace, mediati da attori internazionali come Egitto e Qatar, continuano, ma le tensioni sul campo rendono difficile giungere a un accordo duraturo.
In questo contesto, la situazione a Gaza rimane estremamente instabile. La popolazione civile continua a subire le conseguenze dirette del conflitto, mentre le prospettive di una risoluzione pacifica sembrano sempre più lontane. La comunità internazionale è chiamata a intervenire per garantire la sicurezza e il benessere della popolazione, prima che la situazione degeneri ulteriormente.