Ginevra, 28 agosto 2025 – Una nuova allarmante denuncia arriva dagli esperti indipendenti delle Nazioni Unite riguardo alla situazione nella Striscia di Gaza, dove si segnalano casi di sparizioni forzate di palestinesi che si recano ai centri di distribuzione degli aiuti umanitari in cerca di cibo.
Le accuse degli esperti ONU sulle sparizioni forzate
Gli esperti, incaricati dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, hanno espresso profonda preoccupazione per le segnalazioni di persone – tra cui anche un bambino – scomparse dopo essersi presentate ai centri di distribuzione gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation a Rafah. La denuncia sottolinea come queste sparizioni forzate, rivolte ai civili affamati nel loro diritto fondamentale al cibo, costituiscano una forma di tortura e rappresentino una violazione grave del diritto internazionale umanitario.
Il comunicato, firmato dai cinque membri del Gruppo di lavoro ONU sulle sparizioni forzate o involontarie, insieme a Francesca Albanese, relatrice speciale sui diritti nei territori palestinesi, e Michael Fakhri, esperto sul diritto al cibo, accusa direttamente l’esercito israeliano di essere coinvolto in queste sparizioni. Viene inoltre evidenziato il rifiuto delle autorità israeliane di fornire informazioni sulla sorte e sul luogo in cui si trovano le persone private della libertà, violando così le norme internazionali.
Il contesto umanitario e legale
Questa denuncia si inserisce in un contesto di altissima tensione e crisi umanitaria in Gaza, dove milioni di persone dipendono dagli aiuti internazionali per sopravvivere. L’uso del cibo come strumento di pressione e controllo risulta particolarmente grave in quanto colpisce direttamente i bisogni più elementari dei civili.
La comunità internazionale è chiamata a vigilare affinché tali violazioni cessino immediatamente, garantendo il rispetto del diritto internazionale e la protezione delle persone più vulnerabili coinvolte nel conflitto.






