Gaza, 27 luglio 2025 – Prosegue l’escalation bellica tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, con un bilancio di almeno 53 palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore secondo le autorità sanitarie locali. Nel frattempo, le forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato una pausa tattica nelle operazioni militari in tre zone strategiche di Gaza e l’attivazione di corridoi umanitari per facilitare l’ingresso e la distribuzione degli aiuti umanitari, in particolare quelli provenienti dall’Egitto.
Pausa tattica e corridoi umanitari per Gaza
L’IDF ha reso noto che le operazioni militari si fermeranno temporaneamente a Muwasi, Deir al-Balah e Gaza City dalle 10 di mattina alle 20 di sera di oggi, per permettere un accesso sicuro agli aiuti. Contestualmente, convogli di camion carichi di beni di prima necessità sono entrati nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, secondo quanto riferito dai media egiziani vicini allo Stato palestinese. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha espresso il proprio favore per queste pause umanitarie, affermando che Israele sta collaborando a livello internazionale per migliorare il flusso di rifornimenti vitali tramite corridoi designati e lanci aerei. Herzog ha inoltre sottolineato che è una falsa narrazione quella che accusa Israele di bloccare gli aiuti, rimarcando che la responsabilità della distribuzione spetta alle Nazioni Unite e alle organizzazioni internazionali, le quali devono garantire che il materiale non venga dirottato da Hamas.
Nonostante ciò, il conflitto continua ad aggravare la situazione umanitaria: si registrano feriti a causa di incidenti durante le consegne degli aiuti, come l’episodio denunciato da Al Jazeera, dove un pallet di aiuti paracadutato ha colpito una tenda di sfollati vicino a Beit Lahiya, ferendo undici persone.
Arresti e tensioni nel Mediterraneo
Nell’ambito del blocco marittimo imposto da Israele, l’IDF ha effettuato un’operazione di abbordaggio a bordo dell’imbarcazione Handala, gestita dal movimento filo-palestinese Freedom Flotilla, che tentava di forzare il blocco navale verso Gaza. Durante l’intercettazione, sono stati arrestati 19 attivisti, tra cui due parlamentari francesi, suscitando reazioni di protesta a livello internazionale. I militanti a bordo avevano trasmesso in diretta fino a pochi minuti prima dell’abbordaggio, mentre alcuni cantavano la canzone italiana antifascista “Bella Ciao”, in segno di protesta pacifica.
La guerra e il contesto geopolitico
Il conflitto, iniziato con l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 che ha causato circa 1.300 morti israeliani e il rapimento di oltre 200 persone, prosegue senza una tregua definitiva. Il premier australiano Anthony Albanese ha definito il blocco israeliano degli aiuti a Gaza una “violazione della dignità umana” ma ha escluso al momento un riconoscimento immediato dello Stato palestinese, sottolineando la complessità di una soluzione che escluda Hamas e garantisca la sicurezza di Israele.
Sul fronte internazionale, le tensioni si estendono anche al programma nucleare iraniano, con i recenti bombardamenti statunitensi su siti nucleari iraniani e le minacce di ritorsione da parte di Teheran, che rappresentano un ulteriore elemento di instabilità nella regione.
Dichiarazioni ufficiali e iniziative diplomatiche
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha comunicato al collega italiano Antonio Tajani l’intenzione di ripetere le tregue umanitarie a Gaza, per permettere l’accesso sicuro alle organizzazioni internazionali e facilitare la distribuzione di alimenti e medicinali. Tajani ha espresso fiducia nel dialogo per un cessate il fuoco definitivo, ribadendo la necessità di proteggere la popolazione civile palestinese.
L’IDF, intanto, continua a respingere le accuse di uso sproporzionato della forza, definendo le campagne di denuncia come “fake news” diffuse da Hamas e ribadendo il proprio impegno a non colpire intenzionalmente i civili.
L’evoluzione di questo delicato scenario dipenderà dalla capacità delle parti coinvolte di mantenere i corridoi umanitari e di trovare una mediazione che possa porre fine alle ostilità, mentre la popolazione civile di Gaza continua a vivere sotto il peso di una crisi umanitaria senza precedenti.






