Città del Vaticano, 26 agosto 2025 – La situazione nella Striscia di Gaza si fa ogni giorno più drammatica e complessa, soprattutto per la popolazione civile e le comunità religiose che vi risiedono. La città di Gaza, con i suoi circa 590.000 abitanti, è teatro di continui scontri e bombardamenti, che mettono a rischio la vita di chi vi abita, in particolare nei pressi di luoghi sensibili come la chiesa della Sacra Famiglia.
La testimonianza del comitato di emergenza della chiesa della Sacra Famiglia
George Anton, capo del comitato di emergenza della chiesa della Sacra Famiglia e responsabile operativo per il Patriarcato Latino di Gerusalemme, ha descritto la situazione con parole di grande allarme: “Stiamo vivendo giorni molto critici. La nostra proprietà si trova nel mezzo di un’area di evacuazione e intorno alla chiesa si registrano combattimenti e bombardamenti continui. Frammenti di bombe e altri ordigni colpiscono la chiesa, rendendo ogni movimento estremamente pericoloso”. La popolazione è costretta a spostarsi con difficoltà per procurarsi beni essenziali come cibo e acqua, mentre cresce la paura per l’imminente operazione militare, attesa come “molto violenta e pericolosa”.
L’appello di George Anton: “Fermate la guerra a Gaza”
Anton chiarisce inoltre che gli ordini di evacuazione non sono rivolti specificamente ai cristiani, ma interessano tutta la popolazione della Striscia di Gaza. “Non è che riceviamo chiamate dirette, ma l’esercito israeliano ha diffuso mappe di evacuazione per l’intera zona, senza distinzioni religiose”, precisa. Al momento, la comunità cristiana ha deciso di rimanere nella chiesa, senza un altro luogo dove andare, e lancia un appello urgente: “Fermate la guerra! Tutti chiedono di fermare la guerra. È una follia, non può continuare così”.






