Gaza: è arrivata la conferma da parte della Jihad islamica palestinese del ritrovamento del corpo di un ostaggio israeliano nella zona di Nuseirat, nel centro dell’enclave. La notizia è stata diffusa questa mattina da fonti vicine al movimento, riportate dal Times of Israel e da Al Jazeera, mentre si attendono ulteriori sviluppi sul trasferimento del corpo verso Israele, previsto dall’accordo di cessate il fuoco in vigore dal 10 ottobre scorso.
Ritrovamento del corpo di un ostaggio nella Striscia di Gaza
Secondo quanto riferito da Al Jazeera, il corpo è stato individuato durante i lavori di scavo in un’area a nord del campo profughi di Nuseirat, una delle zone più colpite dai bombardamenti israeliani che hanno devastato infrastrutture e abitazioni civili. Si tratta del terzo corpo di ostaggi israeliani rinvenuto nella Striscia di Gaza, che Hamas e la Jihad islamica si sono impegnate a restituire a Israele in base agli accordi di scambio e cessate il fuoco mediati dagli Stati Uniti e dal Qatar.
Il ritrovamento avviene in un contesto di fragile tregua e tensioni persistenti, mentre Israele continua a prepararsi per ricevere formalmente la salma dell’ostaggio deceduto. A Gaza, intanto, la situazione umanitaria resta critica: l’UNICEF ha denunciato negli ultimi giorni la tragica uccisione di numerosi bambini, vittime innocenti di attacchi aerei che hanno colpito anche punti di distribuzione alimentare e aree designate come umanitarie.
La Jihad islamica palestinese: un attore chiave nel conflitto
Il movimento della Jihad islamica palestinese, fondato nel 1981 e con base operativa a Damasco, si distingue da Hamas per il suo approccio esclusivamente militare e per il sostegno diretto ricevuto dall’Iran, che ne finanzia le attività e lo utilizza come strumento di influenza nella regione. Nonostante la collaborazione con Hamas, la Jihad islamica mantiene una struttura militare autonoma e ha assunto un ruolo centrale nel conflitto israelo-palestinese, rivendicando numerosi attacchi contro Israele.
La conferma del ritrovamento del corpo di un ostaggio da parte della Jihad islamica sottolinea la complessità delle trattative sullo scambio degli ostaggi e la difficile gestione del cessate il fuoco, che ha già visto la restituzione di alcune salme ma lascia aperti molti nodi irrisolti sul destino degli ostaggi ancora nelle mani dei gruppi armati palestinesi.
Nel frattempo, le tensioni lungo la cosiddetta “Linea Gialla” tra le forze israeliane e palestinesi restano alte, con episodi di scontri a fuoco che mettono a rischio la fragile tregua e la sicurezza dei civili nella regione.






