È iniziato in Egitto il primo round di negoziati “indiretti” tra Israele e Hamas, con la mediazione congiunta di Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Gli incontri si tengono a Sharm el-Sheikh, in un clima di alta tensione ma anche di cauta apertura dopo mesi di stallo.
Il piano di Trump per Gaza e l’avvio del dialogo tra Israele e Hamas
Il cosiddetto “piano Trump”, presentato dal tycoon americano e accettato con alcune condizioni da Hamas lo scorso 3 ottobre, rappresenta la base del confronto. Nella notte, la delegazione del movimento palestinese è arrivata al Cairo, dove questa mattina ha avuto i primi colloqui preliminari con mediatori egiziani e qatarini.
La delegazione israeliana è guidata dal ministro per gli Affari strategici Ron Dermer, affiancato dai vertici dello Shin Bet e del Mossad, mentre per gli Stati Uniti sono presenti l’inviato speciale Steve Witkoff e Jared Kushner, genero di Trump e già coinvolto negli Accordi di Abramo.
Gli obiettivi della prima fase
Secondo il presidente statunitense, la prima fase dei colloqui — che riguarda la liberazione degli ostaggi, il cessate il fuoco e l’idea di affidare la gestione di Gaza a un comitato di tecnocrati palestinesi — potrebbe concludersi “entro una settimana”.
Hamas avrebbe accettato solo una parte delle proposte, chiedendo ulteriori garanzie sul disarmo, sul proprio ruolo politico futuro nella Striscia e sulle modalità di rilascio degli ostaggi.
Tensioni e indiscrezioni
Una fonte del movimento islamista ha riferito ad Al-Arabiya che Hamas avrebbe iniziato a recuperare i corpi degli ostaggi deceduti, chiedendo una sospensione temporanea dei bombardamenti per completare l’operazione. L’indiscrezione è stata poi smentita ufficialmente, ma testimonia quanto il clima resti fragile e quanto il successo dei colloqui dipenda da un equilibrio ancora sottilissimo.
Il dialogo tra Putin e Netanyahu sul piano di pace per Gaza
Il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno avuto un colloquio telefonico nel quale hanno discusso del piano proposto dal presidente statunitense Donald Trump per affrontare la crisi nella Striscia di Gaza. La notizia è stata diffusa dal Cremlino tramite l’agenzia Tass.
Durante la conversazione, le parti hanno analizzato gli sviluppi attuali in Medio Oriente, focalizzandosi in particolare sul progetto di Trump volto alla normalizzazione della situazione nella Striscia di Gaza. Il Cremlino ha sottolineato che Putin ha riaffermato la posizione ferma della Russia a favore di una soluzione globale della questione palestinese, basata sul rispetto del diritto internazionale. La presa di posizione evidenzia l’intento di Mosca di mantenere un ruolo attivo nel complesso scenario mediorientale, rafforzando la propria influenza politica e diplomatica.






