Roma, 22 settembre 2025 – Mentre la Global Sumud Flotilla si trova ancora in navigazione verso Gaza affrontando condizioni meteorologiche avverse, una nuova iniziativa umanitaria prende forma in Italia. Dodici imbarcazioni, con circa cento persone a bordo tra attivisti, medici, giornalisti e politici, si preparano a salpare dai porti di Otranto e Catania per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza. Questa missione è promossa dal movimento internazionale Freedom Flotilla, un’entità distinta dalla Global Sumud Flotilla, con cui si unirà idealmente nel Mediterraneo.
La partenza e la composizione della Freedom Flotilla italiana

La partenza delle dodici barche è prevista tra il 24 e il 26 settembre, con possibili rinvii dovuti alle condizioni meteo. I partecipanti provengono da tutta Italia e hanno ricevuto una preparazione specifica per affrontare una traversata difficile, che si propone di rompere il blocco israeliano imposto dal 2007. Tra gli equipaggi ci sono giovani, medici, giornalisti e rappresentanti politici, tra cui alcuni eletti italiani. Le imbarcazioni, già testate in precedenti missioni, faranno parte di quella che gli organizzatori definiscono “un’azione straordinaria” per portare un messaggio di solidarietà e per richiedere la fine del conflitto in Medio Oriente.
Durante una conferenza stampa tenutasi oggi presso la sala Caduti di Nassirya del Senato, Khaled El Qaisi, attivista palestinese e membro del coordinamento della Freedom Flotilla Coalition, ha dichiarato: “L’obiettivo è creare una pressione popolare sui governi europei affinché cessino le collaborazioni con Israele, accusato di portare avanti un genocidio”. Andrea Usala, attivista di Piazza Palestina, ha sottolineato il significato umano della missione: “Per noi le barche sono uno strumento per ottenere risposte da chi resta a terra, perché stiamo facendo ciò che i governi non fanno”.
Contesto e criticità del blocco a Gaza
La missione si inserisce in un quadro più ampio di azioni umanitarie e di protesta contro il blocco di Gaza, che dal 2007 limita severamente l’accesso di beni essenziali, causando una grave crisi umanitaria. La Freedom Flotilla Italia denuncia la situazione come una punizione collettiva illegale secondo il diritto internazionale, aggravata da attacchi militari che hanno colpito infrastrutture sanitarie e causato una carestia diffusa.
L’azione della Freedom Flotilla si affianca ad altre iniziative, tra cui la Global Sumud Flotilla, lanciata nel luglio 2025 e composta da oltre 50 imbarcazioni provenienti da 44 Paesi, che a fine agosto ha iniziato la navigazione verso Gaza con l’obiettivo di aprire un corridoio umanitario. Questa flotta ha incontrato numerosi ostacoli, tra cui condizioni meteo avverse e la presenza di droni di sorveglianza israeliani.
Gli organizzatori della missione italiana hanno inoltre annunciato la possibile collaborazione con ONG impegnate nel soccorso in Mediterraneo, come Life Support di Emergency, per garantire un sostegno concreto alla popolazione palestinese. Le imbarcazioni saranno equipaggiate con sistemi di comunicazione satellitari e dispositivi GPS per garantire la trasparenza del percorso e la sicurezza degli equipaggi.
La partenza della Freedom Flotilla avverrà in un momento di grande tensione e attenzione internazionale, con la comunità umanitaria e politica che segue da vicino ogni sviluppo della situazione nel Mediterraneo e nella Striscia di Gaza.
Fonte: Davide Di Carlo - Freedom Flotilla, 12 navi pronte a salpare per Gaza: "Facciamo quello che non fanno i governi"






