Roma, 3 ottobre 2025 – Dopo il loro rapimento in acque internazionali, gli attivisti della Global Sumud Flotilla sono stati sottoposti a un trattamento umiliante e degradante, denunciato dal team legale di Adalah. Secondo quanto riportato, i partecipanti sono stati costretti a inginocchiarsi con le mani ammanettate per almeno cinque ore, a seguito di canti di solidarietà con la Palestina, come lo slogan “free Palestine”. Durante la visita dei legali, la presenza del ministro della Sicurezza israeliano, Ben Gvir, è stata interpretata come un chiaro atto di intimidazione.
Le condizioni degli attivisti della Flotilla
Gli attivisti, provenienti da 44 paesi e a bordo di oltre 50 imbarcazioni, erano impegnati nella missione umanitaria della Global Sumud Flotilla, nata nell’agosto 2025 con l’obiettivo di rompere il blocco navale imposto da Israele sulla Striscia di Gaza. L’iniziativa, descritta come la più grande flottiglia civile della storia, trasportava tonnellate di aiuti medici, alimentari e beni di prima necessità, documentati minuziosamente dagli organizzatori.
Durante il fermo, alcune persone sono state riprese mentre venivano impiegate in una degradante dimostrazione di controllo, denuncia Adalah, che sottolinea come la negazione ufficiale israeliana rispetto alla presenza di aiuti umanitari a bordo sia «non solo verificabilmente falsa, ma oscena». La Flotilla ha ricevuto sostegno da numerose figure pubbliche e organizzazioni internazionali, che hanno fornito prove incontrovertibili della natura umanitaria della spedizione.
Situazione della giornalista riminese Michela Monte e mobilitazione internazionale
Tra i fermati figura anche la giornalista italiana Michela Monte, imbarcata su uno dei natanti della Flotilla. Secondo fonti confermate da Euronews, Michela risulta ancora trattenuta al porto di Ashdod, dove le operazioni di riconoscimento e colloquio con i legali si stanno protraendo più del previsto, senza che sia stata trasferita in carcere. I familiari della cronista hanno espresso fiducia nel ricevere presto aggiornamenti ufficiali dall’Unità di crisi della Farnesina.






