Greta Thunberg è atterrata ieri ad Atene insieme ad altri 160 attivisti della Global Sumud Flotilla, dopo essere stati rilasciati dalle autorità israeliane. Il gruppo era stato fermato durante l’abbordaggio di 43 imbarcazioni dirette verso la Striscia di Gaza, nell’ambito della missione volta a rompere il blocco imposto all’enclave palestinese. All’arrivo ad Atene, la giovane attivista svedese ha accennato alle difficili condizioni di detenzione: “Potrei parlare per molto tempo dei maltrattamenti e degli abusi subiti”, ha detto, preferendo però non entrare nei dettagli. Thunberg ha invece concentrato il suo intervento sulla situazione umanitaria a Gaza, denunciando con toni durissimi quanto sta accadendo. E anche sui social, tramite un video, ha voluto lanciare un appello su ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza. Ecco le sue parole.
Greta Thunberg: l’appello per Gaza
“Ciao. Questo sarà un video lungo, ma ho molte cose da dire, quindi abbiate pazienza”: con queste parole Greta Thunberg ha iniziato il suo intervento condiviso sui social.
Dopo aver chiesto la liberazione degli ultimi attivisti rimasti in Israele, l’attivista ha rivolto l’attenzione alla popolazione palestinese: “Migliaia di palestinesi sono attualmente detenuti nelle prigioni israeliane senza processo, e centinaia di loro sono bambini. Milioni di persone vivono intrappolate, sotto assedio illegale e in uno stato di apartheid e occupazione (…) e tutto il mondo sa che questo non è iniziato il 7 ottobre 2023”.
Thunberg ha poi puntato il dito contro la responsabilità dei governi occidentali: “Tutto questo è avvenuto con l’aiuto e la legittimazione dei nostri governi, istituzioni e media. La nostra prigionia è un risultato diretto dei nostri governi. Parlano di solidarietà, ma quando abbiamo fatto il loro lavoro non sono riusciti a garantire la nostra sicurezza. Questa missione non sarebbe dovuta esistere. È l’ultima risorsa quando tutti i mezzi falliscono e quando chi è al potere non riesce a farsi avanti e a fare il minimo indispensabile. Hanno l’obbligo legale di porre fine alla loro complicità nel genocidio. Questa è la storia su cui le persone dovrebbero concentrarsi”.
“La Flotilla non deve diventare una distrazione”
Nel suo messaggio, Thunberg ha anche voluto chiarire il ruolo della missione: “La Flotilla riguarda la solidarietà con i palestinesi. Israele non ci ha solamente arrestati in acque internazionali e maltrattati in prigione, ma ha soprattutto fermato una missione umanitaria violando il diritto internazionale”.
L’attivista ha ribadito che lei e gli altri partecipanti non dovessero diventare “una distrazione” rispetto all’obiettivo principale della campagna: attirare l’attenzione internazionale sulle condizioni di vita nella Striscia di Gaza.
Greta Thunberg: “Esorto tutti a unirsi alla rivolta globale per la giustizia”
Thunberg ha poi respinto le accuse rivolte al gruppo: “Non abbiamo fatto commissione per Hamas, né siamo terroristi. Israele pensa di farla franca riciclando i suoi vecchi argomenti e campagne denigratorie per giustificare le loro atrocità. Ma il mondo vede attraverso le loro disperate bugie”.
Ha poi aggiunto: “Il terrorismo è definito come l’atto calcolato di usare la violenza per instaurare la paura in una popolazione per il controllo politico. È davvero questo ciò che fa questa pacifica missione umanitaria? Si può davvero chiedere chi è il vero terrorista qui?”.
E poi l’appello conclusivo: “Continuerò a lottare per un mondo libero da ogni forma di oppressione e razzismo, dove mettiamo il benessere umano e planetario al di sopra del profitto economico e del controllo politico per pochi. E potrà sembrare ingenuo, ma ogni giorno sceglierei di essere vista come ingenua piuttosto che non fare nulla davanti le ingiustizie. Esorto tutti a unirsi alla rivolta globale per la giustizia, libertà e uguaglianza e di esercitare una pressione reale sui nostri governi e istituzioni per adempiere ai propri obblighi di legge e garantire i diritti umani a tutti. La giustizia prevarrà. Palestina libera”.
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