Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che lunedì 24 novembre avrà una telefonata con il presidente russo Vladimir Putin. La dichiarazione è stata rilasciata durante una conferenza stampa al vertice del G20 in Sudafrica, in un contesto di persistenti tensioni internazionali legate al conflitto in Ucraina.
Dialogo tra Erdogan e Putin per la pace in Ucraina
Erdogan ha sottolineato l’impegno della Turchia nel tentativo di mediare la fine del conflitto ucraino, che dura ormai da quasi quattro anni. Ha dichiarato: «Sono morte così tante persone; discuterò con Putin quali misure possiamo adottare per fermare queste morti». Il presidente turco ha poi aggiunto che, dopo le consultazioni con il leader russo, intende confrontarsi con partner europei, il presidente statunitense Donald Trump e altri alleati per favorire una soluzione diplomatica.
La telefonata tra i due leader arriva in un momento delicato, con la bozza di piano di pace per l’Ucraina, elaborata dagli Stati Uniti, che ha incontrato resistenze da parte di Kiev e dei suoi alleati. Trump ha infatti concesso all’Ucraina tempo fino al 27 novembre per approvare il piano volto a porre fine al conflitto.
La posizione turca e il ruolo di mediatore
La Turchia, guidata da Erdogan , si conferma come un attore chiave nel tentativo di trovare un accordo di pace. Il presidente ha ribadito che il suo Paese «non lascerà nulla di intentato» per fermare la guerra. La sua posizione di mediatore è rafforzata dalla sua influenza regionale e dal ruolo geopolitico che la Turchia ha assunto negli ultimi anni, anche a seguito delle crisi umanitarie e dei flussi migratori che hanno coinvolto il Paese.
In questo scenario internazionale complesso, la telefonata tra Erdogan e Putin rappresenta un passo importante verso un possibile dialogo multilaterale per la risoluzione del conflitto ucraino, mentre gli altri attori globali osservano con attenzione gli sviluppi diplomatici in vista di un cessate il fuoco duraturo.




