Washington, 1 novembre 2025 – In un’intervista di oltre tre ore con il popolare podcaster Joe Rogan, Elon Musk ha offerto una valutazione sfumata dell’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, definendolo “non perfetto” ma sottolineando come sia un “prodotto del suo tempo” e negando che sia il “male assoluto” dipinto dai media. Musk, 54 anni, noto imprenditore e figura chiave nel mondo della tecnologia e politica, ha ribadito di mantenere posizioni politiche conservatrici, nonostante le oscillazioni nel suo rapporto con Trump.
Il giudizio di Musk su Trump e i media
Musk ha spiegato che, pur riconoscendo i difetti di Trump, nato nel 1946 e quindi appartenente alla generazione dei baby boomer, non lo considera un personaggio malvagio. “Trump non è il diavolo come molti ancora pensano,” ha affermato, aggiungendo che la stampa lo dipinge in modo eccessivamente negativo. Anche Rogan, anch’egli della Generazione X come Musk, ha concordato con questa visione, giudicando il trattamento mediatico di Trump “scioccante” e sproporzionato.

Durante l’intervista Musk ha difeso alcune delle politiche di Trump, in particolare il controllo sull’immigrazione, sostenendo che azioni “troppo zelanti” dell’ICE siano purtroppo inevitabili ma necessarie per garantire il rispetto delle leggi e la sicurezza delle frontiere. Ha inoltre espresso la convinzione che se Trump non fosse stato rieletto nel 2024, non ci sarebbero state più elezioni reali, a causa del rischio che un afflusso incontrollato di migranti avrebbe schiacciato politicamente il Partito Repubblicano.
La complessa relazione tra Musk e Trump
La relazione tra i due uomini, entrambi figure polarizzanti, ha attraversato diverse fasi nel corso del 2025. Musk, che vanta un patrimonio stimato vicino ai 490 miliardi di dollari e che ha ricoperto per pochi mesi la carica di capo del Dipartimento dell’Efficienza Governativa sotto l’amministrazione Trump, ha inizialmente sostenuto il leader repubblicano. Tuttavia, una rottura pubblica è avvenuta a giugno, quando Musk ha accusato Trump di aver ostacolato la divulgazione di documenti legati al caso Epstein. Trump ha risposto con insulti personali e minacce di revoca di contratti federali a società di Musk come SpaceX.
Nonostante ciò, i rapporti si sono recentemente ammorbiditi: i due si sono incontrati a fine ottobre durante una veglia per il commentatore Charlie Kirk e Musk ha ottenuto un importante contratto governativo da 2 miliardi di dollari, segno di una possibile riconciliazione.
Elon Musk: un imprenditore al centro della politica e della tecnologia
Elon Musk, nato in Sudafrica nel 1971 e naturalizzato statunitense, è oggi uno degli uomini più ricchi del mondo e guida alcune delle imprese più innovative a livello globale, tra cui Tesla, SpaceX e X (ex Twitter). Nel 2025 ha svolto un breve ma controverso ruolo politico, guidando il Dipartimento dell’Efficienza Governativa, incarico istituito da Trump e durato circa 130 giorni, segnato da cause legali e critiche legate alle strategie adottate.
Allo stesso tempo, Musk affronta una significativa fuga di talenti dalle sue aziende, dovuta ai ritmi di lavoro intensi, alle scelte strategiche drastiche e alle sue posizioni politiche polarizzanti, soprattutto in Europa. Nonostante ciò, la sua influenza rimane enorme, con un patrimonio che sfiora i 500 miliardi di dollari e una presenza chiave nel settore dell’intelligenza artificiale e dell’esplorazione spaziale.
L’intervista a Joe Rogan evidenzia come Musk continui a maneggiare con cautela il suo rapporto con Trump, riconoscendo i limiti del presidente ma anche la sua importanza politica e culturale negli Stati Uniti contemporanei.






