New York, 3 novembre 2025 – La città più popolosa degli Stati Uniti si prepara a eleggere il nuovo sindaco in una tornata elettorale che vedrà protagonisti tre candidati con profili molto diversi tra loro. I cittadini di New York si recheranno alle urne martedì 4 novembre per scegliere il successore alla guida del Municipio, in una sfida che si preannuncia serrata e ricca di implicazioni politiche per la metropoli. I candidati sono: Zohran Mamdani, Andrew Cuomo e Curtis Sliwa.
Zohran Mamdani: il giovane socialista democratico in ascesa
Secondo le più recenti rilevazioni, Zohran Mamdani si conferma come il favorito alla vittoria finale. Il 34enne rappresentante del Partito Democratico, poco conosciuto al grande pubblico fino alla sua sorprendente affermazione alle primarie di giugno, è un esponente della sinistra progressista con radici familiari nell’élite ugandese di origine indiana. Arrivato negli Stati Uniti a soli sette anni, ha ottenuto la cittadinanza americana nel 2018.
Se eletto, Mamdani diventerebbe il primo sindaco musulmano di New York, un fatto storico per la città. La sua campagna elettorale si è focalizzata in particolare sull’aumento del costo della vita, un tema che ha conquistato soprattutto gli elettori più giovani e le comunità di immigrati. Tra le sue proposte più rilevanti figurano un rafforzamento del controllo sugli affitti, l’istituzione di asili nido pubblici gratuiti, autobus a costo zero e la creazione di negozi alimentari gestiti direttamente dalla municipalità nei quartieri.
Malgrado le critiche da parte di esponenti conservatori, che lo hanno definito con epiteti come “piccolo comunista” – tra cui l’ex presidente Donald Trump – Mamdani ha anche assunto una posizione netta contro l’antisemitismo e si è mostrato un convinto sostenitore della causa palestinese, cercando un equilibrio nei delicati rapporti interreligiosi della Grande Mela.
Andrew Cuomo: il ritorno dell’ex governatore
Tra i candidati spicca anche la figura di Andrew Cuomo, ex governatore dello Stato di New York che si presenta come indipendente dopo le dimissioni forzate nel 2021 a seguito di scandali legati a molestie sessuali. Cuomo punta sul suo bagaglio politico, che include ruoli di rilievo come quello di procuratore generale di New York e una presenza nell’amministrazione del presidente Bill Clinton.
La sua campagna si caratterizza per un approccio centrista, con particolare attenzione alla sicurezza pubblica. Cuomo ha promesso di assumere 5.000 nuovi agenti per il Dipartimento di Polizia di New York, oltre a varare un piano per la realizzazione di nuove abitazioni a prezzi accessibili per famiglie con redditi differenziati. La sua esperienza e il tentativo di riabilitare la propria immagine politica lo rendono un candidato autorevole, nonostante le ombre che ancora lo accompagnano.
Curtis Sliwa: l’outsider repubblicano
A completare il quadro dei candidati vi è Curtis Sliwa, esponente del Partito Repubblicano noto per la sua militanza civica e la leadership del gruppo Guardian Angels, attivo nella sorveglianza delle metropolitane newyorkesi. Sliwa, 70 anni, è un volto familiare della politica cittadina avendo già corso per la carica di sindaco nel 2021, quando fu sconfitto dall’attuale primo cittadino Eric Adams.
Nonostante il contesto fortemente democratico della città, Sliwa mantiene una base elettorale significativa e potrebbe giocare un ruolo di ago della bilancia nel voto. Contrariamente alle attese, il candidato repubblicano ha preso le distanze da Donald Trump, rifiutando le politiche più dure sull’immigrazione e cercando di presentarsi come una figura moderata all’interno del suo partito.
La competizione per la poltrona di sindaco di New York si annuncia quindi aperta e variabile, con un ventaglio di proposte e strategie molto diverse tra loro, che rispecchiano la complessità e la varietà della città stessa.






