Roma, 26 agosto 2025 – Almeno due persone hanno perso la vita in violenti scontri a fuoco tra bande di contrabbandieri lungo il confine tra Siria e Libano, secondo quanto riportato dal quotidiano libanese L’Orient-Le Jour, che cita fonti locali nella valle orientale della Bekaa. L’episodio si è verificato nelle vicinanze della cittadina siriana di Sirghaya, su un altopiano strategico che collega i due Paesi.
Dettagli degli scontri tra Siria e Libano
Le due vittime accertate includono un cittadino siriano e un libanese identificato come Zayn al Issa. Un altro libanese, Fayez al Issa, è rimasto ferito durante gli scontri. L’area è teatro di frequenti tensioni dovute alla presenza di gruppi armati e attività illecite di contrabbando, che si intensificano soprattutto dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, avvenuta l’8 dicembre 2024.
Dall’inizio del 2025, l’esercito libanese ha rafforzato la sua presenza lungo i confini settentrionali e orientali del Paese per contrastare il contrabbando, chiudendo anche diversi passaggi illegali nella regione di Mashari al-Qaa, utilizzati per traffici clandestini di merci e carburante.
Tensioni più ampie e contesto tribale
Secondo fonti locali e interviste raccolte da Euronews, gli scontri non si limitano a questioni di contrabbando, ma riflettono tensioni più profonde tra le forze affiliate al regime siriano, in particolare elementi di Hay’at Tahrir al-Sham, e i clan sciiti libanesi della regione di Hermel. Questi clan, come quello di Al Jaafar, vivono nell’area di confine da centinaia di anni e hanno subito un deterioramento dei rapporti con il nuovo regime siriano.
Le tribù libanesi hanno denunciato attacchi con artiglieria e droni da parte delle forze siriane contro villaggi libanesi, provocando la loro risposta armata. Lo sceicco Nafez Ali Abd al-Ali, rappresentante di uno dei clan sciiti, ha escluso che gli scontri siano riconducibili semplicemente al contrabbando di droga, sottolineando invece la necessità di trovare una soluzione che garantisca la coesistenza pacifica e il riconoscimento dei diritti storici delle famiglie libanesi residenti nei villaggi siriani di confine.
L’episodio si inserisce in un contesto di instabilità persistente in un’area caratterizzata da confini poco definiti e da un complesso intreccio di rivalità tribali, politiche e militari, acuite dal recente cambiamento di regime in Siria e dalla riduzione dell’influenza militare di Hezbollah in Libano.





