Washington D.C., 27 luglio 2025 – Il Segretario al Commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick, ha confermato che la scadenza del 1° agosto per l’imposizione dei dazi sui partner commerciali americani è definitiva e non sarà prorogata. Intervenuto a “Fox News Sunday”, Lutnick ha sottolineato che non saranno concessi ulteriori periodi di grazia e che i dazi entreranno in vigore puntualmente il primo giorno di agosto.
Nessuna proroga per i dazi: conferma ufficiale da Washington
La conferma arriva in un clima commerciale già teso, in seguito all’invio da parte della Casa Bianca di lettere indirizzate a una dozzina di Paesi – tra cui Giappone, Corea del Sud, Sudafrica, Malesia, Kazakistan, Laos e Myanmar – con cui si comunicano le nuove tariffe doganali che variano dal 25% al 40%. Queste lettere sono state anticipate come una proroga della scadenza originaria del 9 luglio, spostata al 1° agosto, ma ora Lutnick chiarisce che non ci saranno ulteriori rinvii.
Il provvedimento, fortemente voluto dall’amministrazione Trump, mira a riequilibrare i rapporti commerciali con i principali partner economici. In particolare, i dazi sono visti come strumento per contrastare le pratiche commerciali ritenute scorrette e per proteggere i lavoratori americani, come ha più volte ribadito Lutnick.
Implicazioni e scenari per i rapporti commerciali con l’Europa e altri paesi
Intervistato recentemente, il ministro ha sottolineato la volontà di raggiungere accordi reciproci con l’Europa, pur mantenendo la linea della reciprocità nei dazi. Lutnick ha inoltre evidenziato l’importanza di un approccio equo che possa favorire la crescita economica di entrambe le sponde dell’Atlantico. Tuttavia, ha ribadito che la politica commerciale americana punterà a tutelare l’industria nazionale, anche attraverso l’imposizione di tariffe su prodotti europei, qualora non si raggiungano accordi soddisfacenti.
Di fatto, la decisione di non prorogare ulteriormente la scadenza segna un punto fermo nella strategia tariffaria degli Stati Uniti, che prosegue nel suo percorso di riforma dei rapporti commerciali internazionali con un atteggiamento più deciso e meno incline a concessioni.






