La terza portaerei cinese Fujian ha attraversato lo Stretto di Taiwan per condurre test scientifici e missioni di addestramento nel Mar Cinese Meridionale, come comunicato oggi dal portavoce della Marina cinese Leng Guowei. Le manovre, definite “di routine”, si inseriscono nel processo di sviluppo e perfezionamento della nuova unità navale, che non è ancora entrata ufficialmente in servizio.
Attraversamento dello Stretto di Taiwan e attività in mare
La portaerei, presentata nel 2022 e dotata di un ponte piatto con catapulte elettromagnetiche, è stata avvistata mentre navigava verso sud dopo avere lasciato il cantiere navale di Shanghai il 10 settembre. Le immagini pubblicate sui social media mostrano la Fujian impegnata nelle prove in mare, accompagnata da due cacciatorpedinieri lanciamissili nel Mar Cinese Orientale, a circa 200 chilometri a nord-ovest delle isole contese Diaoyu/Senkaku (note a Taiwan come Senkaku). Il ministero della Difesa nipponico ha confermato la presenza della flotta cinese in quella zona, mentre Taipei ha dichiarato di monitorare costantemente la situazione con sistemi di sorveglianza, adottando le misure appropriate.
Il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha ribadito che queste operazioni “sono conformi in pieno al diritto interno cinese e al diritto internazionale” e non sono dirette a un obiettivo specifico, ma fanno parte di un normale ciclo di addestramento e sviluppo della portaerei.
Caratteristiche della Fujian e contesto geopolitico
La Fujian rappresenta un salto tecnologico per la marina militare cinese, essendo la prima portaerei nazionale dotata di catapulte elettromagnetiche che consentono il lancio di una gamma più ampia di velivoli rispetto alle due portaerei già in servizio, la Liaoning (costruzione sovietica) e la Shandong (in servizio dal 2019). La sua attività di prova avviene in un contesto geopolitico teso: nelle stesse ore, forze militari statunitensi e giapponesi hanno lanciato esercitazioni con sistemi missilistici avanzati nell’area di Okinawa, a pochi giorni dall’inizio di manovre che dureranno fino al 25 settembre.
Negli ultimi anni la Cina ha intensificato la sua presenza militare attorno a Taiwan, rivendicando la sovranità sull’isola, definita “parte sacra e inalienabile” del proprio territorio, e non escludendo l’uso della forza per una possibile riunificazione pacifica. Le attività della Fujian si inseriscono in questo quadro di crescente proiezione militare della Repubblica Popolare Cinese nella regione.






